Fascicolo sanitario elettronico, telemedicina, app: agli italiani piacciono, ma si si sentono ancora impreparati

Lo ammettono i pazienti stessi. Medici e infermieri pensano che i loro assistiti non abbiano ancora acquisito a sufficienza gli strumenti adatti per decisioni consapevoli. Il report di Osservatorio Sanità Digitale, Politecnico di Milano
Si fa presto a parlare di sanità digitale. Perché, prima di tutto, bisogna saperla utilizzare e spesso non se ne hanno la possibilità o le competenze.
Quali conoscenze occorre allora sviluppare, per garantire che la sanità digitale diventi un vero strumento di equità ed evitare il rischio che crei ulteriori divari nella capacità di accesso ai servizi sanitari da parte della popolazione?

630 specialisti, 430 medici di mg, 3mila infermieri, 1.000 pazienti
L’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano lo ha chiesto a circa 630 medici specialisti, 430 medici di medicina generale e più di 3mila infermieri, (coinvolti grazie a Consulcesi Homnya, Amd, Ame, Fadoi, Simfer, Fimmg e Fnopi), oltre a un campione rappresentativo di mille persone (in collaborazione con
Doxa Pharma). Digital Literacy, Digital Soft Skills, Health Literacy, eHealth Skills
Cosa è emerso? Secondo l’Osservatorio, sono quattro gli ambiti da considerare:
«Digital Literacy», cioè le competenze tecniche relative a come funzionano gli strumenti digitali usati; «Digital Soft Skills», che sono le capacità necessarie per comunicare e condividere informazioni efficacemente, attraverso canali digitali;
«Health Literacy», ovvero le abilità necessarie per ricercare, elaborare e comprendere informazioni basilari in modo da prendere decisioni consapevoli sulla propria salute; «eHealth Skills», che includono le competenze per utilizzare in modo autonomo e maturo le tecnologie digitali nella gestione della salute personale.

«La maggior parte dei professionisti sanitari coinvolti nella ricerca ritiene che per i propri assistiti sia prioritario lo sviluppo della Health Literacy, seguita dall’area delle Digital Soft Skills», sottolinea Deborah De Cesare, direttrice dell’Osservatorio.
«Anche i cittadini identificano queste come le aree attualmente più critiche, per le quali dichiarano le lacune più significative – continua -. Se pensiamo a un anziano, ad esempio, può risultare complesso per lui gestire eventuali problemi tecnici nell’utilizzo di strumenti digitali (solo il 31% degli intervistati ritiene di
avere un livello di competenza buono o avanzato, valore che scende al 12% per gli over 65), ma anche più semplicemente interpretare correttamente le informazioni sulla propria salute, ad esempio contenute in un referto scaricato online (33%)».
«Investire nello sviluppo di tali competenze sarà quindi necessario per garantire un accesso più appropriato e consapevole da parte degli utenti alla gestione della propria salute», aggiunge De Cesare.

App di messaggistica: quanti italiani le utilizzano
La «corsa» alla sanità digitale, infatti, non si ferma. Lo dimostrano i dati sull’utilizzo di app di messaggistica e piattaforme dedicate per comunicare con il proprio medico o altri professionisti della salute.

Più informati sul Fascicolo sanitario elettronico
Il tanto tormentato rapporto fra gli italiani e il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) sembra volgere al bello. Dal Report 2024 dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, infatti, emerge una maggiore consapevolezza della popolazione nei confronti del Fse. Il 65% del campione intervistato afferma di
conoscerlo (vs 54% del 2023) e il 41% di utilizzarlo (vs 35%). Su questa crescita incide anche una maggiore informazione da parte delle varie figure che entrano in contatto con il paziente (es. medici di medicina generale, specialisti, farmacisti, ecc.), oltre che campagne informative mirate. In particolare, questo strumento è molto usato fra i 35- 45enni (50%), cioè da chi ha probabilmente maggiore occasione di utilizzarlo sia per accedere ai propri dati o prenotare prestazioni per sé, sia in qualità di caregiver. Il 59% degli italiani di questa fascia d’età, infatti, lo utilizza anche o solo per altre persone.
In generale, gli intervistati dicono di voler utilizzare sempre di più il digitale come canale preferito per accedere ai servizi sanitari (72%). Insieme al canale online, primeggia anche la farmacia (72%), seguita da altri luoghi vicini al domicilio del paziente come uffici postali, banche, ecc (48%). Avere a disposizione in modo sempre più ricco e completo l’accesso ai servizi sanitari direttamente «a casa propria» o vicino ad essa, oltre a un giusto mix tra canali fisici e canali digitali, risulta una condizione ritenuta sempre più essenziale.
«Lo sviluppo efficace delle iniziative di sanità digitale deve oggi fare i conti con la necessità di implementare le nuove infrastrutture digitali previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (dalle piattaforme di telemedicina, al Fse 2.0) e di disegnare nuovi modelli organizzativi che permettano di integrare il digitale
nei nuovi processi di cura e assistenza», dice De Cesare. Non bisogna poi tralasciare il ruolo primario che le tecnologie più innovative come l’Intelligenza artificiale stanno acquisendo in sanità, cercando di identificare i benefici per professionisti e pazienti senza però dimenticarne i potenziali rischi.
23 Maggio: al Politecnico di Milano si parla di innovazione
L’innovazione digitale ha un ruolo fondamentale nelle riforme e negli investimenti definiti dal Pnrr per la salute. Per sfruttare al meglio l’occasione, vanno comprese esigenze e priorità degli operatori del settore, monitorare il livello di sviluppo delle iniziative in corso e identificare le azioni per superare le attuali barriere: è questo l’obiettivo della ricerca che ogni anno viene effettuata dall’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano.

I risultati saranno presentati il 23 maggio (ore 10-15.30 Convegno; Aula De Carli, Edificio B9, Campus Durando via Durando 10, Milano, disponibile anche in streaming). Durante il Convegno sarà fornita una fotografia dello stato di sviluppo della sanità digitale in Italia, anche attraverso la discussione con esperti e rappresentanti istituzionali. Saranno inoltre presentati i casi finalisti e proclamati i vincitori del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2024.

Massimo Tortorella