Centro dialisi in Eritrea con Consulcesi Onlus

NUOVA MISSIONE DI CONSULCESI ONLUS IN ERITREA, IN ARRIVO UN CENTRO DIALISI MOBILE PER SALVARE PAZIENTI SEMPRE PIU’ GIOVANI

Consulcesi Onlus da oltre quattro anni è in Eritrea al fianco dell’Associazione Medici Volontari della Calabria per la cura di malattie renali croniche e acute. In questi anni la Onlus ha compiuto più di 20 missioni ed è diventata un punto di riferimento per pazienti sempre più giovani, che hanno un’età media di poco
superiore ai 30 anni. Attraverso un supporto economico e logistico, Consulcesi Onlus consente al dottor Roberto Pitto, presidente dell’Associazione, e al dottor Francesco Zappone (specialista in apparecchiature per emodialisi), di diffondere e monitorare la corretta esecuzione della dialisi in due ospedali di Asmara.

Dopo gli ottimi risultati ottenuti nel 2017, quest’anno il ministero della Salute eritreo ha chiesto a Consulcesi Onlus di tornare nel paese africano per un nuovo intervento. Un impegno non previsto ma reso necessario dall’esigenza di garantire la manutenzione dei reni artificiali e degli impianti di osmosi degli ospedali “Orotta” e “Sembel” di Asmara. Nel corso dell’ultima missione, durata oltre tre mesi, il dottor Zappone ha addestrato il personale dei due centri dialisi formando 15 nuovi infermieri e numerosi collaboratori eritrei. Grazie alla loro presenza la struttura potrà rimanere aperta anche nel pomeriggio e, quindi, assistere un numero superiore di pazienti. Un impegno raddoppiato per venire incontro alle tantissime richieste provenienti dalla diaspora eritrea (miscela formata dai richiedenti asilo fuggiti durante la guerra di liberazione e dai reietti politici).
Da quando è arrivata in Eritrea, Consulcesi Onlus ha assistito centinaia di pazienti e ora intende rafforzare il proprio impegno promuovendo un progetto di centro mobile di dialisi in fase di approvazione da parte dell’Ufficio della Cooperazione Italiana per il Corno d’Africa. Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Onlus, fa un bilancio dei risultati ottenuti finora e guarda con fiducia al futuro: «In questi due anni abbiamo raggiunto traguardi importanti superando tante difficoltà. Siamo orgogliosi di aver salvato numerose vite e con il nuovo centro dialisi contiamo di curare molti più pazienti per garantire alle donne e agli uomini di questo paese aspettative di vita più rosee».

La pasta non fa ingrassare, i trucchi dell’endocrinologo

LA RIVINCITA DELLA PASTA: NON FA INGRASSARE E CI RENDE FELICI I TRUCCHI DELL’ENDOCRINOLOGA PER UNA SPAGHETTATA SENZA RIMORSI

Il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e la dottoressa Serena Missori, in collaborazione con Consulcesi Club, in occasione della Giornata Mondiale della Pasta svelano una serie di trucchi per mangiarla senza sensi di colpa

C’è sempre un buon motivo per concedersi un bel piatto di pasta, soprattutto durante il World Pasta Day del 25 ottobre, ghiotta occasione in cui si festeggia la pietanza ambasciatrice dell’eccellenza gastronomica italiana nel mondo. Eppure, quando si deve perdere qualche chilo, o semplicemente se si è attenti alla linea, la pasta finisce subito nell’occhio del mirino e spesso direttamente nella lista nera degli alimenti da evitare.
Proprio occasione della Giornata Mondiale della Pasta, il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e la dottoressa Serena Missori, endocrinologa e nutrizionista, autrice dei bestseller “La dieta dei biotipi” e “La dieta della tiroide”, lanciano una serie di consigli per godersi una bella spaghettata senza rimorsi, in
collaborazione con Consulcesi Club.

1. SCEGLIERE LA GIUSTA PASTA. Prediligere la pasta integrale consente, senza rinunciare al gusto, di assumere carboidrati a lento rilascio, cioè che mantengono stabile il livello di zuccheri nel sangue e forniscono energia in modo costante, permettendo all’organismo di assorbirli e usarli lentamente. Attenzione, però, a non farsi ingannare dalle etichette: deve essere indicata chiaramente la dicitura “farina integrale” o “100% integrale” per essere sicuri che la pasta sia preparata esclusivamente con farine che non abbiano subìto raffinazione.
2. NO ALLA PASTA SCONDITA, MEGLIO AGLIO OLIO E PEPERONCINO. Chi è a dieta può essere tentato di mangiare la pasta ma solo a patto che sia scondita. In realtà, sarebbe meglio saltarla in padella con un cucchiaino di olio extra vergine di oliva, aglio, che aiuta il corpo ad abbattere i depositi grassi e peperoncino, che aumenta il metabolismo.
3. IL SEGRETO DELLA PASTA AL DENTE CONTRO GONFIORE ADDOMINALE E PICCHI GLICEMICI. Un trucco utile per evitare gonfiore addominale e non avere eccessivi picchi di glicemia è quello di scolare la pasta e sciacquarla sotto l’acqua fredda. Cotture troppo prolungate, infatti, tendono a far innalzare l’indice glicemico e a rendere gli amidi della pasta più facilmente assimilabili.
4. LE VERDURE AMICHE DELLA PASTA. Consumare della verdura cruda prima della pasta, anche un semplice pinzimonio in olio extra vergine di oliva, e a seguire una porzione di verdura cotta, saltata in padella o grigliata (ma non bollita), crea una sorta di “paracadute” per l’assorbimento degli zuccheri
impedendo un’impennata della glicemia.
5. SÌ ALLA PASTA A CENA, RILASSA E AIUTA A DIMAGRIRE. Uno dei falsi miti più diffusi sulla pasta è che sia assolutamente da evitare la sera. In realtà nulla vieta di consumare un bel piatto di spaghetti a cena. Questo perché la pasta favorisce la sintesi di serotonina e di melatonina facendo assorbire maggiormente il triptofano e quindi ci fa rilassare e aiuta il sonno. Se ci rilassiamo, di conseguenza, si riducono gli ormoni dello stress, fra cui il cortisolo, che favoriscono l’aumento di peso.

La dottoressa Serena Missori è membro del Comitato Scientifico del provider ECM 2506 Sanità in- Formazione e responsabile di numerosi corsi FAD (Formazione a Distanza) tra cui: “Alimentazione Anticellulite – Gusto è Salute”; “Antiaging: Diagnostica e strategie alimentari e integrative”; “Il cervello addominale – Food for thought”, realizzati in partnership con Consulcesi Club e on line gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it.

Ex specializzandi: boom di rimborsi dallo stato

OLTRE 34 MILIONI NEI PRIMI 6 MESI DEL 2018

La sentenza della Corte di Giustizia Europa e le ultime decisioni dei tribunali confermano il diritto per i medici specialisti ’78-2006 e il recente parere pro veritate riapre la partita della prescrizione: attesa una nuova ondata di ricorsi

Oltre 34 milioni di euro nei primi 6 mesi del 2018 e nuove interpretazioni giuridiche a favore degli ex specializzandi. Un 2018 all’insegna del riconoscimento dei diritti violati per i medici a cui lo Stato ha negato il corretto trattamento economico durante la specializzazione in Medicina violando le direttive Ue in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE).
Insieme ai rimborsi (solo per i medici tutelati da Consulcesi la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha staccato assegni per oltre 34 milioni di euro nel giro di pochi mesi) si è ulteriormente rafforzata la giurisprudenza in favore dei ricorrenti. Lo dimostra l’escalation di sentenze sempre più ravvicinate (le ultime, in ordine di tempo, sono la n. 7826 del 18 aprile 2018 della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Roma e la n. 391 del 19 gennaio 2018 della Corte d’Appello di Roma) e che hanno disposto risarcimenti milionari in favore dei camici bianchi, in aggiunta alle migliaia di colleghi ai quali Consulcesi ha già fatto riconoscere oltre 530 milioni di euro. Di fronte al rischio di una vera e propria voragine nei fondi pubblici, al nuovo Parlamento il compito di individuare finalmente una soluzione normativa per scongiurare un esborso complessivo stimato in svariati miliardi di euro. Tutto ciò, anche in virtù di una recente pronuncia della Corte di Giustizia Europea (cause riunite C-616/16 e C-617/16), che ha segnato una
svolta storica nella giurisprudenza del lungo contenzioso e per gli effetti della quale le somme che i tribunali e le Corti dovranno d’ora in poi riconoscere ai medici potrebbero essere triplicate. Una partita più che mai aperta,
quindi, anche grazie a un recente e autorevole parere pro veritate che ha confermato come non si sia formata la certezza del diritto necessaria per il decorso della prescrizione, ciò a causa dell’assenza di sentenze e normative
chiare ed univoche sulla posizione dei medici immatricolati dal 1978 in poi.
«Siamo da oltre 20 anni in campo per la tutela dei camici bianchi, e le recenti interpretazioni giuridiche, oltre a confermare le tesi che abbiamo sempre sostenuto, sono un ulteriore stimolo per proseguire nelle nostre battaglie
– afferma Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi Group, che continua: «per questo invitiamo tutti i medici che ancora non lo hanno fatto ad attivarsi per il recupero delle somme dovute dallo Stato ed incoraggiamo e sosteniamo
tutti coloro che sono in attesa dell’esito positivo dei procedimenti pendenti. La nuova azione collettiva parte il 18 luglio con i nostri mille consulenti a disposizione al numero verde 800.122.777 e direttamente sul sito internet
www.consulcesi.it».

Test Medicina irregolari: boom di ricorsi

Test Medicina, Consulcesi: Boom di irregolarità, +40% di ricorsi previsti

NUMEROSE SEGNALAZIONI ALLO SPORTELLO VIRTUALE WWW.NUMEROCHIUSO.INFO E SU FACEBOOK E INSTAGRAM

Consulcesi: «Dialoghiamo con le istituzioni per un modello di accesso più meritocratico, individuando soluzioni che possano risolvere il problema delle irregolarità, anche attraverso la tecnologia Blockchain»

«Più che una prova, il test di ingresso alle facoltà di Medicina è un salto nel buio costellato da numerose anomalie, destinate a innescare valanghe di contenziosi in Tribunale: subito dopo le prove abbiamo raccolte svariate segnalazioni di presunte irregolarità e da una prima stima quest’anno ci sarà il 40% in più di
ricorsi». È quanto dichiara Consulcesi, network legale di riferimento per la tutela dei medici e degli aspiranti camici bianchi, in occasione dei test che hanno avuto luogo questa mattina.
I numeri, come sempre, sono impietosi: 67.005 studenti hanno presentato domanda per sostenere la prova e si contenderanno gli appena 9.779 posti a disposizione. A conti fatti, 5 candidati su 6 andranno incontro a una cocente delusione.
«Facciamo massima attenzione allo svolgimento delle procedure – continua il pool legale –, chiedendoci se le domande sono valide e se vengono seguite correttamente le regole per lo svolgimento del test, in tutta Italia. Negli anni passati, infatti, non sono mancati errori nei quesiti e irregolarità macroscopiche nello svolgimento».
«Da parte nostra– spiegano ancora da Consulcesi – ci siamo già attivati e dialoghiamo costantemente con le istituzioni allo scopo di arginare la carenza di operatori sanitari che si prospetta nel prossimo futuro, sollecitando anche un’interrogazione parlamentare per un modello di accesso più meritocratico alle Facoltà di Medicina. Inoltre, per risolvere una volta per tutte il problema delle irregolarità, grazie a Consulcesi Tech, la nostra divisione hi-tech specializzata in soluzioni all’avanguardia legate alla Blockchain, siamo al lavoro per applicare le potenzialità della ‘catena dei blocchi’ al test di Medicina, in modo da scongiurare qualsiasi tipo di frode e garantire la correttezza di tutte le procedure».

Ma cosa fare se ci si ritrova in presenza di anomalie tali da pregiudicare l’esito del test d’ammissione? Attraverso il portale web www.numerochiuso.info, un vero e proprio sportello virtuale a disposizione di tutti gli aspiranti medici, è possibile raccontare e condividere le proprie esperienze relative alla prova d’accesso, ma soprattutto avere informazioni su come tutelarsi riguardo possibili scorrettezze riscontrate in sede d’esame. Intanto, per far sentire la voce degli studenti, è stata lanciata una campagna social su Facebook e Instagram attraverso l’hashtag #IoMerito. A disposizione dei candidati oltre 1000 consulenti disponibili gratuitamente attraverso il numero verde 800.122.777 e sul sito www.numerochiuso.info.

UIL FPL – Consulcesi & Partners: Convenzione per consulenza ed assistenza

UIL FPL – Consulcesi & Partners: «Siglata Convenzione per consulenza ed assistenza, sia stragiudiziale che giudiziale Medici e Professioni Sanitarie»

Chi opera in prima linea, tra corsie di ospedali e ambulatori sovraccarichi, ha bisogno di un’assistenza legale a 360 gradi, che fornisca risposte immediate e interventi tempestivi. Precariato, responsabilità sanitaria, problematiche legale alla sicurezza sul lavoro ed alla privacy sono solo alcune delle problematiche che affliggono in particolare i medici e le professioni sanitarie, il cui tempo dedicato alla professione, e spesso sottratto agli affetti e alla vita privata, è sempre più
dilatato.

Da ciò nasce la convenzione tra UIL-FPL, sindacato che opera nei settori delle Autonomie Locali, Sanità e Terzo Settore, e Consulcesi & Partners, network legale nato sulla scia delle ventennali vittorie di Consulcesi nei tribunali di tutta Italia al fianco dei professionisti della sanità.
«Siamo soddisfatti della Convenzione siglata che aggiunge ulteriori tutele e servizi ai nostri iscritti della sanità, ampliando anche le proposte di formazione (Ecm) per il personale della Dirigenza Medica», spiegano il Segretario Generale della UIL FPL Michelangelo Librandi ed il Coordinatore Nazionale UIL FPL Medici Roberto Bonfili.
«Non siamo sordi agli SOS che riceviamo dal mondo sanitario – spiega Consulcesi & Partnerse per questo mettiamo in campo subito soluzioni pratiche e concrete, che rispondono alle esigenze dell’intera categoria, fornendo un servizio completo di consulenza ed assistenza, sia stragiudiziale che giudiziale, nelle maggiori aree di interesse legale, oltre a quelle fiscali e tributarie, attraverso la
collaborazione con i principali studi nazionali ed internazionali. Ogni cliente, tanto il professionista sanitario quanto il comune cittadino, può rivolgersi a Consulcesi & Partners grazie agli oltre mille consulenti che rispondono al numero verde 800.122.777 o sul sito www.consulcesiandpartners.it».

Fake News No Vax, come riconoscerle

I giovanissimi sottovalutano il pericolo della disinformazione che circola in rete, soprattutto sui vaccini: il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il dottor Giuseppe Mele, Presidente SIMPe (Società Italiana Medici Pediatri) in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una guida pensata proprio per gli adolescenti

Online il corso FAD (Formazione a Distanza) “Adolescenti: vaccinazioni e rivaccinazioni”: come previsto dalla Commissione nazionale per la formazione continua, grazie ai crediti conseguiti nel triennio 2017-2019 su vaccini e strategie vaccinali, i camici bianchi avranno diritto ad un bonus fino ad un massimo di 10 crediti per il triennio formativo 2020-2022

Secondo il rapporto Censis “I media e il nuovo immaginario collettivo” a più della metà degli utenti di internet è capitato di dare credito a fake news circolate in rete: è successo spesso al 7,4%, qualche volta al 45,3%, per un totale pari al 52,7%. Se per tre quarti degli italiani (77,8%) si tratta di un fenomeno pericoloso, con notizie create ad arte per inquinare il dibattito pubblico e che favoriscono il populismo, i giovani invece danno meno peso a queste valutazioni. Il 44,6% dei ragazzi ritiene, infatti, che l’allarme sulle fake news sia sollevato dalle vecchie élite, come i giornalisti, che a causa del web hanno perso potere.
Ciò ha inevitabili ripercussioni anche sull’informazione medico-scientifica, e rende i giovani facili prede della disinformazione, soprattutto in materia di vaccini. Ma come riconoscere le bufale che circolano sul web, e cosa chiedersi quando ci si imbatte in un sito che tratta il delicato tema delle vaccinazioni? A questo scopo, il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione e il dottor Giuseppe Mele, Presidente SIMPe (Società Italiana Medici Pediatri) in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una guida pensata proprio per gli adolescenti attraverso il corso FAD (Formazione a Distanza) “Adolescenti: vaccinazioni e rivaccinazioni”.

COME RICONOSCERE LA DISINFORMAZIONE IN 9 PASSI

1. ANDATE OLTRE IL TITOLO. Titoli “acchiappalike”, estremi, con inviti a conoscere “la verità”, cui segue una storia non documentata e con poca attinenza con il titolo.
2. CONTROLLATE LA FONTE. Blog sconosciuti, infarciti di pubblicità, siti satirici o con nomi che possono creare confusione.
3. CONTROLLATE LA DATA DI PUBBLICAZIONE. Deve essere sempre presente. A volte circolano notizie vecchie spacciate per nuove.
4. CHI È L’AUTORE? Autori non presenti e rintracciabili, profili fake, troll… chiunque può scrivere sul web!
5. CONTROLLATE LINK E FONTI. Le fonti citate spesso sostengono esattamente l’opposto di quanto viene scritto nell’articolo.
6. CONTROLLATE FOTO E CITAZIONI. Si riportano immagini riferite ad altri eventi, foto alterate, citazioni di personaggi importanti manipolate ad hoc.
7. ATTENZIONE AL BIAS DI CONFERMA. Occhio alle notizie pensate per innescare reazioni emotive e che promuovono convinzioni preesistenti (il cosiddetto “bias di conferma”).
8. VERIFICA SU ALTRE TESTATE. Una notizia vera è quasi sempre riportata da altre testate. Un articolo isolato che annuncia importante rivelazioni è quasi sempre falso.

9. PENSA PRIMA DI CONDIVIDERE! La condivisione di notizie false può generare effetti a catena anche
molto gravi. Condividi responsabilmente.

A COSA STARE ATTENTI QUANDO SI INCONTRA UN SITO SUI VACCINI: LE 6 DOMANDE DA PORSI

1. È chiaramente identificabile lo scopo e il responsabile del sito?
2. Il responsabile e/o amministratore del sito è contattabile?
3. È presente un conflitto di interessi?
4. Il sito cita aneddoti sugli effetti avversi dei vaccini al posto di evidenze scientifiche?
5. Le notizie sono valutate da esperti scientifici prima di essere pubblicate? Quali sono le loro
credenziali?
6. Sono chiaramente distinguibili i fatti dalle opinioni?
Queste e altre utili informazioni sono contenute nel corso FAD (Formazione a Distanza) del provider ECM 2506 Sanità in-Formazione dal titolo: “Adolescenti: vaccinazioni e rivaccinazioni”, realizzato in partnership con Consulcesi Club, di cui è responsabile scientifico il dottor Giuseppe Mele, Presidente SIMPe (Società Italiana Medici Pediatri) che ha curato anche il corso FAD “Meningite: mina vagante da disinnescare”.
“Adolescenti: vaccinazioni e rivaccinazioni” si aggiunge all’ampio catalogo di oltre 150 corsi FAD offerti dal provider ECM 2506 Sanità in-Formazione on line gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it, è sviluppato in due moduli didattici composti da video-lezioni e materiali di approfondimento. Un questionario finale
accerta la comprensione dei contenuti e assegna 2 crediti ECM. Come previsto dalla Commissione nazionale per la formazione continua, grazie ai crediti conseguiti nel triennio 2017-2019 su vaccini e strategie vaccinali, i camici bianchi avranno diritto ad un bonus, pari al numero di crediti effettivamente conseguiti
su tale tematica, fino ad un massimo di 10 crediti per il triennio formativo 2020-2022.

 

Massimo Tortorella e Consulcesi, una storia di successo

Massimo Tortorella e Consulcesi

Il fondatore e CEO di Consulcesi, l’imprenditore Massimo Tortorella, è considerato un’autorevole voce – sempre più ascoltata – nel mondo della sanità, tanto da essere invitato a partecipare a conferenze e dibattiti televisivi sulle principali emittenti, dalla Rai a SkyTg24, da Mediaset a La7. Questa reputazione, l’imprenditore Tortorella se l’è guadagnata con il suo impeccabile operato nel campo dei servizi – non solo legali – offerti agli iscritti alla sua Consulcesi, realtà di riferimento in Italia e in Europa in ambito sanitario (con oltre 100mila iscritti e 1 milione di frequentatori del sito e piattaforme ad esse collegate). Le luci della ribalta si sono accese quando, il coraggioso imprenditore Tortorella, ha sfidato le istituzioni con un’azione collettiva che ha recentemente visto moltissimi medici ex specializzandi ottenere finalmente il rimborso per la corretta erogazione delle borse di studio che gli spettavano di diritto. E non si parla di cosa da poco. Basti pensare che l’imprenditore Massimo Tortorella e la sua Consulcesi, hanno di già fatto ottenere rimborsi per oltre 500 milioni di euro. Frutto di un’impeccabile azione legale e forte di normative in materia che parlano chiaro: i suddetti rimborsi spettano di diritto ai “medici che si sono specializzati prima del 1991 senza ricevere alcun compenso e quelli che lo hanno fatto tra il 1993 e il 2006, anno in cui l’Italia si è allineata al resto dell’Ue dopo i due decreti attuativi (il Dlgs 257 del 1991 e il Dlsg 368 del 1999)”. Forte di solidi e brillanti studi in Giurisprudenza e di quello spirito imprenditoriale coraggioso, ambizioso e dinamico che lo contraddistingue, l’imprenditore Tortorella è riuscito in poco tempo a portare la Consulcesi a diventare un vero e proprio punto di riferimento fondamentale per i camici bianchi. Consulcesi infatti offre servizi a 360 gradi, che vanno dalla consulenza legale alla formazione professionale, passando attraverso la creazione di utili App e piattaforme innovative nel mondo sanitario per mettere in contatto diretto medici, pazienti e non solo.

Imprenditore Massimo Tortorella, il suo blog

Chi è l’imprenditore Massimo Tortorella? Un nome che è venuto prepotentemente alla ribalta dopo aver vinto una memorabile battaglia legale collettiva che ha visto al centro della questione il non riconoscimento della corretta borsa di studio per i medici ex specializzandi. Una causa che l’imprenditore Tortorella ha vinto con grande successo, facendo ottenere, solo fino a questo momento, ai medici che ne avevano diritto, ben 500 milioni di euro in rimborsi. Un imprenditore preparato e assennato quindi, ma non solo. Massimo Tortorella infatti, ha deciso di porre tutta la sua professionalità e le sue risorse nella tutela dei diritti ai camici bianchi. Un’azione che trova concretezza nella Consulcesi, la più grande realtà italiana ed europea in campo sanitario. Con uno spiccato spirito imprenditoriale, Tortorella ha quindi ideato una serie di servizi che mettono in diretto contatto medici, pazienti, formatori e tutte le figure che ruotano in tale ambito. Attraverso una innovativa rete infatti – tra app e piattaforme varie – Consulcesi riesce a rispondere a qualunque esigenza in ambito legale ma anche formativo (grazie all’innovativo progetto di formazione a distanza FAD, in grado di garantire, attraverso una piattaforma di eccellenza e al passo coi tempi, i crediti ECM obbligatori per l’esercizio della professione). Insomma, i servizi offerti da Consulcesi si può ben affermare che siano costruiti apposta per soddisfare ogni necessità. Ma non finisce qui. Tortorella è anche un imprenditore dinamico e ambizioso, visionario al punto giusto tanto da far crescere la sua Consulcesi fino a diventare un vero e proprio Gruppo che consta della presenza di diverse aziende che sostengono ulteriormente i servizi proposti, così da garantire al personale medico sempre il meglio. Come la casa di produzione cinematografica internazionale: la Falcon Production, nata per sostenere il rivoluzionario progetto “Film Formazione”, volto a coniugare l’aggiornamento professionale del personale sanitario al cinema delle grandi star di Hollywood. O la Consulcesi Onlus che, sul fronte della solidarietà, ha realizzato diverse iniziative, dal sostegno alla popolazione eritrea, in particolare ai bambini, fino al progetto “Sanità di Frontiera”. Fino ad  App myDott, volta a migliorare la comunicazione medico-paziente.

Rimborsi ad ex specializzandi: un successo firmato Consulcesi

Rimborsi ad ex specializzandi

Ammontano ad oltre 500 milioni di euro i rimborsi ad ex specializzandi. Una dura battaglia legale per i diritti dei camici bianchi che ha visto in prima linea l’imprenditore Massimo Tortorella e la sua Consulcesi. Si tratta di una delle azioni legali collettive di maggior successo nel nostro Paese, tanto che Consulcesi è diventata in breve un solido punto di riferimento in fatto di servizi per i medici e il personale sanitario in generale. Il suo fondatore e CEO, l’imprenditore Tortorella, è un’autorevole voce sempre più ascoltata nel mondo della sanità e partecipa a conferenze e dibattiti televisivi sulle principali emittenti, dalla Rai a SkyTg24, da Mediaset a La7. Per quanto riguarda il successo da lui ottenuto per i rimborsi agli ex specializzandi (quei medici che, tra il 1978 e il 2006 non si erano visti riconosciuti la corretta borsa di studio), intervistato da Il Sole 24 Ore, l’imprenditore Tortorella svela una delle chiavi che ha permesso a lui e al suo gruppo di lavoro di raggiungere il ragguardevole obiettivo in questa azione legale collettiva: «Si tratta della cosiddetta “perdita di chance” riconosciuta in alcune sentenze e i profili di danno sono due: il mancato riconoscimento del titolo a livello comunitario ed il minor punteggio ai concorsi (…). La Cassazione ha inoltre già chiarito due aspetti molto importanti: il primo è che possono accedere ai rimborsi anche i medici che lavoravano durante il periodo di specializzazione perché non può essere imputato a loro, ma allo Stato inadempiente, il fatto di aver frequentato la specializzazione senza ottemperare i parametri Ue; l’altro riguarda l’onere della prova, a carico dello Stato che deve dimostrare che l’ex specializzando non ha diritto al rimborso». Insomma, ci vogliono un grande coraggio e caparbietà, oltre ad una solida preparazione per affrontare le farraginose burocrazie delle istituzioni. Ma per l’imprenditore Massimo Tortorella questa è solo una delle azioni in difesa dei diritti dei camici bianchi che, ogni giorno, mette in campo con la sua Consulcesi.