Come prospera in Italia il business sanitario della svizzera Consulcesi

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Formazione, assistenza legale e copertura assicurativa per i professionisti della sanità in Italia, giustizia per gli ex specializzandi sottopagati e lotta al cambiamento climatico. Ha uffici nel nostro Paese e all’estero ma la sede
legale è a Balerna, un comune svizzero del Canton Ticino. Ecco cosa fa Consulcesi
Da oltre vent’anni si propone come punto di riferimento per i professionisti sanitari in Italia, con un’offerta che va dalla formazione, all’assistenza legale per la rivendicazione dei diritti fino alla copertura assicurativa “per svolgere serenamente il proprio lavoro”.
Si presenta così Consulcesi, che negli ultimi mesi ha ampliato il suo raggio di azione anche al marketing e alla comunicazione sempre per il mondo healthcare e life science.

CHI È IL FONDATORE DI CONSULCESI
Dietro a Consulcesi c’è Massimo Tortorella, che dopo essersi laureato in Giurisprudenza, ha aperto un Centro studi universitario per aiutare gli studenti a preparare gli esami. E proprio lì è nata l’idea che ha lanciato Consulcesi. Da due ragazzi che si erano presentati perché non avevano superato il test di ammissione di Medicina ma avevano fatto ricorso al Tar, Tortorella ha l’illuminazione: scrive su un bigliettino “Non hai superato il test di Medicina? Chiama questo numero” e riesce a diffonderlo in tutte le università.
“Mi chiamarono 10.000 aspiranti medici – ha raccontato a Sanità Informazione -. In poco tempo mi trovai dal non avere nulla ad avere un patrimonio importante”.
Ai ricorsi, si aggiunse la consulenza legale telefonica e la nascita del primo database.
Tuttavia, riferisce Tortorella, non fu tutto rose e fiori: “Vincemmo il ricorso al Tar, si iscrissero tutti a Medicina, ma poi il Consiglio di Stato ci diede torto e furono tutti buttati fuori dalle università”. I genitori non furono felici e Tortorella, con l’aiuto dell’onorevole Roberto Manzione (L’Ulivo), attraverso un disegno
di legge riuscì a sanare le posizioni di quegli studenti.

I NUMERI
Oggi Consulcesi conta 1.000 collaboratori e ha sede a Roma, Lugano, Tirana, Bruxelles e Londra. Vanta più di 130.000 clienti e oltre 5.000 consulenze legali all’anno, che sono valse 530 milioni di euro riconosciuti per cause vinte.

GLI ACCORDI COMMERCIALI
Ha stretto più di 50 accordi tra ordini, sindacati, associazioni ed enti da Nord a Sud Italia. Ci sono l’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Massa Carrara, La Spezia, Frosinone, Enna e altre province; la Società italiana di chirurgia (SIC); la Società italiana medici pediatri (SIMPe); CISL Medici
Lombardia, Piemonte, Milano Metropoli e molti altri.

COSA OFFRE IL CLUB
Consulcesi propone poi una serie di servizi a medici o ad altri professionisti sanitari che si iscrivono al suo Club, tra cui assistenza legale in ambito civile, penale e lavorativo; polizza di tutela legale in collaborazione con DAS (Gruppo Generali); formazione ECM (Educazione Continua in Medicina); convenzioni con realtà del campo legale, assicurativo e dell’entertainment.

LA BATTAGLIA LEGALE PER GLI EX SPECIALIZZANDI
Tra le battaglie legali che Consulcesi sta portando avanti c’è quella degli ex specializzandi 78-2006, secondo cui a decine di migliaia di medici (molti dei quali anche genitori di quegli studenti che avevano fatto ricorso al Tar, stando a quanto raccontato da Tortorella nell’intervista) era stato negato, durante la scuola di specializzazione, il corretto trattamento economico in violazione delle direttive comunitarie in materia.
A sostegno dell’azione intrapresa dalla società si è schierato il governo, votando all’unanimità a inizio agosto l’ordine del giorno presentato dall’onorevole di Forza Italia Nazario Pagano che richiama l’applicazione della sentenza della Corte di Giustizia Ue in favore dei professionisti sanitari coinvolti nella
vicenda.
“La prima importante notizia – aveva detto il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella – è che il Parlamento si sia riappropriato del suo ruolo, in questi anni lasciato invece ai tribunali. C’è una forte e chiara volontà politica, da parte di questo Esecutivo, di porre fine a questa ingiustizia”.

LOTTA ALLO SMOG
Sull’onda di quanto accaduto lo scorso giugno in Francia, dove lo Stato ha dovuto per la prima volta risarcire le vittime di smog a causa del superamento della soglia di inquinamento nella regione di Parigi, Consulcesi ha lanciato la causa Aria Pulita. Ma a differenza dell’azione legale in Francia, questa battaglia “estende la possibilità a tutti, anche a chi non riporta danni dimostrabili alla salute, a reclamare il diritto a respirare aria salubre”, afferma la società, la
quale stima che i comuni italiani fuori legge siano 3.384, per un totale di più di 40 milioni di residenti.
“Secondo quanto riporta il team legale – si legge su Adnkronos -, è possibile richiedere un risarcimento pari a 36mila euro per ogni anno in cui si è riseduto nell’area dove la Corte Ue ha accertato la violazione nel decennio 2008-2018 per un totale, dunque, di oltre 300mila euro”.
Per tentare di ottenere il risarcimento è necessario aver risieduto per almeno 1 anno continuativo, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2018, in uno o più dei 3.384 comuni italiani individuati e versare un contributo di 350 euro per aderire all’Azione Legale Collettiva.
“Una piccola quota, un grande risarcimento”, è lo slogan di Consulcesi, che stima un risarcimento giornaliero fino a 99 euro, “in base alla valutazione discrezionale del giudice, che decide in via equitativa”, e annuo fino a 36mila euro, a seconda del numero di anni in cui si è vissuto in comuni inquinati.
Una battaglia che, a quanto dichiarato una decina di giorni fa da Tortorella, sta riscuotendo un notevole successo: “Nelle ultime settimane c’è stato un incremento del 20% dei partecipanti alla nostra causa per le violazioni dei limiti di Pm10 e biossido di Azoto in oltre 3mila comuni italiani. In pochi mesi abbiamo
raccolto già decine di migliaia di adesioni che di giorno in giorno crescono esponenzialmente”.

OLTRE LA FORMAZIONE E LA CONSULENZA LEGALE
Lo scorso maggio Consulcesi ha avviato anche Homnya, che realizza progetti omnichannel partendo dalla definizione della strategia per clienti che si  occupano di healthcare e life science. La NewCo, spiega Engage, può contare su “un’importante banca dati informativa di settore”, “contatti profilati e consensati di professionisti sanitari in grado di segmentare il target di riferimento e personalizzare l’offerta di servizi ai progetti”, “progetti di marketing e comunicazione” e “distribution che si sviluppa in un ecosistema completamente dedicato ai protagonisti della sanità”.
Inoltre, “come parte di Consulcesi Group, Homnya sviluppa progetti integrati con Sics, health media company e content factory del sistema sanitario, nonché casa editrice dei giornali online Quotidiano Sanità e Sanità Informazione e di più di 40 riviste specializzate”.

Ambiente, Consulcesi: cresce adesione azione collettiva “Aria pulita”

Maggior parte delle richieste viene dal Nord Italia

Cresce l’adesione all’azione legale collettiva “Aria Pulita” promossa per le violazioni dei limiti di Pm10 e biossido di Azoto in oltre 3 mila comuni italiani dal network legale di Consulcesi. «Nelle ultime settimane – annuncia il presidente Massimo Tortorella – c`è stato un incremento del 20% dei partecipanti alla nostra
causa: in pochi mesi abbiamo raccolto già decine di migliaia di adesioni che di giorno in giorno crescono esponenzialmente». La maggior parte delle adesioni, oltre il 65% – si legge in una nota – arrivano dal Nord Italia: Milano, Brescia, Modena, Bologna, Carpi e molti altri comuni tra i più popolosi della Pianura Padana.
Il 20% circa arriva invece dalle città del Centro Italia, in primi Roma, seguita da  Prato e Firenze. Le restanti, invece, provengono dalle grandi città del Sud, come Napoli, Taranto e Brindisi. E dalla Sicilia con Catania e Palermo che fanno da capofila. Sono tutti comuni e città che rientrano nell`elenco degli oltre 3.300
individuati dal team di legali di Consulcesi come candidabili all`azione collettiva “Aria Pulita” e gli stessi per i quali la Corte di Giustizia Europea ha multato l`Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (PM10) e biossido d`azoto (NO2). In totale sono oltre 40 milioni lepersone che possono
richiedere, tramite l`iniziativa legale di Consulcesi, un risarcimento per aver respirato, loro malgrado, “aria avvelenata”.
«Siamo convinti che l`ampia partecipazione all`azione collettiva `Aria Pulita`, oltre a riconoscere un risarcimento per il danno subito e accertato dalla stessa Corte di Giustizia Europea, servirà a scuotere le coscienze dei decisori politici. Speriamo che, una volta messi alle strette, sentiranno più forte la necessità di
mettere finalmente in atto tutte le misure urgenti e necessarie di contrasto all`inquinamento atmosferico a tutela del diritto di ogni cittadino di vivere in un ambiente salubre. È importante per noi oggi e lo sarà di più per i nostri figli e le generazioni future ancora”, conclude Tortorella.