Maggior parte delle richieste viene dal Nord Italia
Cresce l’adesione all’azione legale collettiva “Aria Pulita” promossa per le violazioni dei limiti di Pm10 e biossido di Azoto in oltre 3 mila comuni italiani dal network legale di Consulcesi. «Nelle ultime settimane – annuncia il presidente Massimo Tortorella – c`è stato un incremento del 20% dei partecipanti alla nostra
causa: in pochi mesi abbiamo raccolto già decine di migliaia di adesioni che di giorno in giorno crescono esponenzialmente». La maggior parte delle adesioni, oltre il 65% – si legge in una nota – arrivano dal Nord Italia: Milano, Brescia, Modena, Bologna, Carpi e molti altri comuni tra i più popolosi della Pianura Padana.
Il 20% circa arriva invece dalle città del Centro Italia, in primi Roma, seguita da Prato e Firenze. Le restanti, invece, provengono dalle grandi città del Sud, come Napoli, Taranto e Brindisi. E dalla Sicilia con Catania e Palermo che fanno da capofila. Sono tutti comuni e città che rientrano nell`elenco degli oltre 3.300
individuati dal team di legali di Consulcesi come candidabili all`azione collettiva “Aria Pulita” e gli stessi per i quali la Corte di Giustizia Europea ha multato l`Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (PM10) e biossido d`azoto (NO2). In totale sono oltre 40 milioni lepersone che possono
richiedere, tramite l`iniziativa legale di Consulcesi, un risarcimento per aver respirato, loro malgrado, “aria avvelenata”.
«Siamo convinti che l`ampia partecipazione all`azione collettiva `Aria Pulita`, oltre a riconoscere un risarcimento per il danno subito e accertato dalla stessa Corte di Giustizia Europea, servirà a scuotere le coscienze dei decisori politici. Speriamo che, una volta messi alle strette, sentiranno più forte la necessità di
mettere finalmente in atto tutte le misure urgenti e necessarie di contrasto all`inquinamento atmosferico a tutela del diritto di ogni cittadino di vivere in un ambiente salubre. È importante per noi oggi e lo sarà di più per i nostri figli e le generazioni future ancora”, conclude Tortorella.