Fnomceo, è una garanzia per la salute. Massimo Tortorella: «Il cambiamento non può prescindere dal contributo dei Provider: siano rappresentati nel gruppo di lavoro della Commissione Ecm»
Il sistema per l’Educazione continua in Medicina (Ecm) va rivisto e serve una riforma, da scrivere entro un anno. Lo ha stabilito la Commissione nazionale per l’Ecm, di cui è presidente il ministro della Salute Speranza, a vent’anni dalla sua istituzione. Tra le novità, l’inserimento della formazione sull’utilizzo della cannabis terapeutica nella gestione del dolore e l’accreditamento dei percorsi multidisciplinari di sperimentazione clinica dei medicinali, nei quali sia data rilevanza alla medicina di genere e all’età pediatrica. Il sistema Ecm è previsto per consentire agli operatori sanitari di essere aggiornati sia in relazione ai risultati delle ricerche più recenti sulle diverse patologie, sulle nuove terapie, le innovazioni cliniche, che sugli scenari in Sanità aperti per esempio dall’intelligenza artificiale. La Commissione ha istituito un gruppo di lavoro per la revisione e la valorizzazione del sistema della formazione continua. La formazione continua dei professionisti della salute è “una garanzia per la salute del cittadino e per la qualità del sistema di cure” e “con l’istituzione di questo Gruppo di lavoro, la si vuol valorizzare”. Così Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), in merito all’istituzione di un gruppo di lavoro per la revisione del sistema della formazione continua in medicina. Istituito dalla Commissione nazionale per l’Educazione continua in Medicina, il Gruppo di lavoro scriverà le regole dell’aggiornamento per i prossimi anni. L’obiettivo è, spiega Anelli, “intercettare i fabbisogni di formazione di tutte le componenti delle professioni oggi esistenti: penso ai professori universitari e ai ricercatori, e delle nuove professioni. E adeguandola alle esigenze del Servizio sanitario nazionale, che deve fare i conti con i nuovi scenari legati, ad esempio, all’intelligenza artificiale, alle inedite frontiere della bioetica, alla cronicità e, non ultima, alla multidisciplinarietà e al lavoro in equipe”. “Il Gruppo di Lavoro nasce dal fatto che il sistema nazionale Ecm è ormai datato, quindi bisogna revisionarlo – continua il segretario della Fnomceo, Roberto Monaco -. Questo comporta che la multiprofessionalità, che già utilizziamo nel lavoro quotidiano, venga portata a sistema, includendo anche i nuovi Ordini istituiti con la Legge 3/2018”.
«La riforma dell’ECM annunciata dalla Commissione Nazionale è una grande opportunità per il sistema salute italiano: ora sarà importante che questo processo sia orientato verso la qualità dei corsi, la Formazione a Distanza (FAD) e le straordinarie potenzialità dell’innovazione tecnologica. Sarà, inoltre, fondamentale che in questo processo anche i Provider partecipino attivamente al cambiamento». Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, realtà di riferimento per oltre 100mila medici e operatori sanitari, plaude al nuovo indirizzo dato all’aggiornamento continuo dal Ministro alla Salute Roberto Speranza, il Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli e condiviso da tutti gli Ordini. Una riforma, annunciata a ridosso dell’imminente scadenza del triennio formativo, e chiesta a gran voce per risolvere le palesi criticità del sistema, evidenziate dai dati, e penalizzanti in termini di sanzioni e difficoltà di trovare coperture assicurative. «La nostra esperienza diretta sul campo, il programma formativo che stiamo portando avanti da anni rispondendo alle esigenze della classe medico-sanitaria, conferma che quella intrapresa dalla Commissione Nazionale ECM è la strada giusta: il futuro di questo settore – commenta Tortorella – è corretto ricercarlo nella formazione di qualità, con la massima attenzione a fornire contenuti che arrivano dalle più recenti ricerche scientifiche nazionali e internazionali. Un ruolo fondamentale lo gioca inoltre la tecnologia, indispensabile per far continuare a crescere la Formazione a Distanza e per proporre un aggiornamento rispondente alle reali necessità dei professionisti. Sono proprio i medici che orientandosi tra i nostri 200 corsi manifestano la volontà di aggiornare le loro competenze con le modalità innovative di una e-learning che permetta di confrontarsi con il “Paziente virtuale” o simuli situazioni immersive grazie alla realtà aumentata». Consulcesi mette in evidenza anche gli aspetti economici della riforma. «Ci auguriamo che vengano destinate ancora maggiori risorse all’aggiornamento professionale, magari anche attraverso il Patto per la Salute, perché non dimentichiamo che questo comparto ha un indotto di oltre 100mila addetti. A tal proposito – afferma Tortorella – la riforma rischierebbe di essere monca se venisse meno il contributo dei Provider che andrebbero coinvolti nei tavoli di lavoro con una vera rappresentanza nella Commissione ECM».