Dengue, 10 regole per difendersi in viaggio: i consigli degli esperti

Cresce la preoccupazione anche in Italia per la febbre Dengue. Sono 24 le nuove infezioni in 1 mese riportate nell’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità. Nel mirino, l’epidemia record in Sudamerica:
oltre 3 milioni di casi dall’inizio di quest’anno, come riferisce l’Organizzazione mondiale della sanità. Da inizio 2024, sono 283 i casi confermati di Dengue segnalati all’Iss, con un picco tra i mesi di febbraio e aprile, tutti associati a viaggi all’estero.

Cos’è e cosa provoca la febbre Dengue

La febbre Dengue è una malattia infettiva diffusa dalla zanzara Aedes. Le manifestazioni del virus includono: febbre alta, mal di testa con dolore attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, e in alcuni casi un esantema diffuso che compare dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Di recente è stata segnalata una grande epidemia in Sudamerica, in particolare in Brasile e Argentina. La maggior parte dei casi si manifesta con una lieve malattia, simile a un’influenza. Il 5% dei pazienti è colpito da una forma più acuta, che può provocare complicazioni gravi con danni alle funzioni vitali degli organi, fino alla morte. La sua diffusione è preoccupante anche in Paesi come l’Italia, dove – pur se assente la zanzara Aedes – la presenza della zanzara tigre aumenta il rischio di trasmissione locale, in quanto anche quest’ultima può fungere da vettore. Nel 2023, infatti, i casi autoctoni di Dengue in
Italia sono stati 82.

Cosa sapere e come comportarsi: il decalogo per chi si sposta

Da un corso diretto ai medici (‘Febbre Dengue: facciamo chiarezza’ – 1.5 Ecm) tenuto da Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e organizzato da Consulcesi Club, sono arrivati preziosi consigli per i viaggiatori e coloro che ritornano da zone a rischio di febbre Dengue.
Per soggiorni brevi, sono consigliati repellenti cutanei, abbigliamento protettivo e altre misure cautelative per ridurre il rischio di punture di zanzare; abiti, vestiti a manica lunga, pantaloni lunghi soprattutto nelle ore in cui le zanzare sono più aggressive, quindi la mattina presto oppure nella tarda serata. Preferire colori chiari perché non è amato dalle zanzare. Per chi rientra da zone a rischio è essenziale essere consapevoli dei sintomi e consultare immediatamente un medico in caso di manifestazione entro cinque-sei giorni dal ritorno da viaggi in zone endemiche.

Il ruolo fondamentale di istituzioni e medici

Andreoni ha anche dato delle raccomandazioni rivolte alle Istituzioni e alle strutture Sanitarie. Tra queste: vaccinazione, quando si viaggia in zone ad alta endemia come il Brasile per lavoro, la vaccinazione è raccomandata come prima indicazione.
In Italia – continua il decalogo – è fondamentale adottare misure di controllo ambientale per prevenire la trasmissione locale della malattia. Questo include l’isolamento dei pazienti infetti, la disinfestazione ambientale e il monitoraggio attivo dei casi. Altro consiglio è il monitoraggio attivo dei casi: è essenziale che
i medici di medicina generale siano in grado di individuare precocemente i casi di dengue, tenendo comunque presente che il 50% dei soggetti infettati rimangono asintomatici.
Nella comunicazione medico-paziente, ai primi sintomi sospetti bisogna parlare con il proprio medico curante. Ricordargli che si è rientrati da un viaggio in una zona in cui c’era endemicamente la dengue.
Questo è molto importante, perché oltre a essere curati in maniera tempestiva, riduciamo la diffusione. Infatti, il paziente deve fare attenzione ed evitare di essere punto da una zanzara che può trasmettere la malattia ad altre persone. Per contrastare l’endemicità in Italia, le strategie richiedono un approccio
complesso e mirato. È fondamentale ridurre al minimo la circolazione delle zanzare attraverso la disinfestazione ambientale e il monitoraggio attivo dei casi di dengue. Nella gestione dei pazienti contagiati, quando si identifica un paziente infetto, è cruciale l’isolamento per prevenire ulteriori punture di zanzara
che potrebbero trasmettere la malattia ad altre persone. E’ anche importante bonificare l’ambiente in cui il paziente vive, utilizzando insetticidi per eliminare le zanzare.
Sul coinvolgimento delle autorità sanitarie, è necessario un coordinamento internazionale stretto tra autorità sanitarie, operatori sanitari e cittadini per implementare efficacemente le misure preventive e di controllo della dengue. L’ultimo punto riguarda l’informazione e la sensibilizzazione, cioè educare la
popolazione sull’importanza della prevenzione della dengue e sulle misure da adottare per proteggere sé stessi e gli altri dalla malattia. Per informare i pazienti, è necessario innanzitutto formare i medici e i professionisti sanitari.

Massimo Tortorella

Consulcesi Club, webinar e guida per riconoscere e tutelarsi da demansionamento

Spesso presentato come una situazione ‘momentanea e straordinaria’, il demansionamento finisce per diventare una routine e i professionisti sanitari non sanno come tutelarsi. Per esaminare risvolti legali e possibili azioni da intraprendere – si legge in una nota – Consulcesi Club ha realizzato la Guida
‘Demansionamento sul lavoro: guida legale per tutelarsi’, scaricabile online, che raccoglie l’expertise dei propri consulenti legali che, da anni, affrontano la tematica e ricevono richieste sul tema dai membri Club.
Con la costante carenza di personale sanitario – mancano 104mila medici (Anaao Assomed), oltre 200mila infermieri (Nursing Up) e 70mila operatori socio sanitari (Migep) – per assolvere i compiti necessari e garantire ai pazienti il trattamento migliore anche in emergenza, si è arrivati alla cronicizzazione del fenomeno. La Guida è stata resa disponibile in occasione del webinar ‘Demansionamento professionale:
diritti e tutele per i professionisti della sanit’ – disponibile sul sito di Consulcei Club – che ha visto, tra gli ospiti: Silvestro Giannantonio, responsabile comunicazione della Federazione Ordini professioni infermieristiche (Fnopi); Francesco Del Rio, avvocato Consulcesi Club; Federico Fontana, psicologo del
lavoro, e Simona Gori, responsabile Consulcesi Club.
Il demansionamento è l’assegnazione del lavoratore a compiti e mansioni comprese in un livello di inquadramento inferiore rispetto a quello contenuto nel proprio contratto di lavoro individuale. In situazioni di carenza di organico, “i sanitari, sia medici che infermieri – conferma Del Rio – vengono spesso chiamati a supplire deficienze strutturali svolgendo mansioni incompatibili con il loro livello professionale.
E’ un problema molto sentito sia nel settore pubblico che privato, se svolto in maniera prevalente ed assorbente può portare alla richiesta di un risarcimento”. I medici suppliscono così a compiti prettamente infermieristici e, a loro volta, gli infermieri si ritrovano a svolgere funzioni di operatori socio sanitari (Oss)
nella gestione delle attività igienico-alberghiere del paziente.
E’ proprio il target delle professioni infermieristiche quello più colpito dal demansionamento, che rappresenta un grande ostacolo a quella formazione sempre più specialistica per cui gli Ordini professionali da tempo si battono. Nel webinar e nella Guida Consulcesi Club un focus è dedicato agli infermieri e alle conseguenze di un demansionamento prolungato, condizione che, anche dal punto di vista psicologico, ha forti effetti sul lavoratore. Stress, frustrazione, rabbia e sindrome da burnout – informa la nota – sono tra le
più riscontrate dagli psicologi del lavoro, che lo psicologo del lavoro ha esaminato con dovizia durante il webinar.
“I sanitari reagiscono al demansionamento con la sindrome da burnout – spiega lo psicologo Fontana – una manifestazione che porta ad ansia, disturbi del sonno, depressione, demotivazione, cinismo, oltre che a disturbi gastrointestinali, rabbia, frustrazione. Il motivo è nel fatto che lavorano con utenze difficili, i
pazienti. In più, in contesti organizzativi difficili, con turni lunghi, senza riposo e carenze di personale”. Sono effetti sulla salute mentale che entrano anche in tribunale, quando si raccolgono le prove.
Nella Guida e nel webinar Consulcesi Club i passaggi da seguire se si è vittima di demansionamento, per tutelarsi, precostituendosi correttamente gli elementi di prova del danno da dequalificazione professionale.
“E’ importante fornire delle prove solide – sottolinea l’avvocato Del Rio – in quanto il danno da demansionamento non è automatico e la sua prova deve essere data con allegazione di presunzioni precise, gravi e concordate su qualità e quantità dell’attività lavorativa svolta, il tipo e la natura della professionalità
rivestita, la durata del demansionamento, la diversa e nuova collocazione lavorativa assunta dopo l’avvenuta dequalificazione ed i solleciti rivolti ai superiori per lo spostamento a mansioni più consone”. Per questo si chiariscono, inoltre, le differenze con il fenomeno del mobbing, con un punto di attenzione su
come distinguere le due situazioni.
“Consulcesi Club – evidenzia Gori – è pensato per rispondere a tutte le necessità del professionista della salute” e mette a disposizione dei suoi utenti consulenze legali illimitate e specializzate non solo su demansionamento, ma anche su tante altre tematiche legate al mondo sanitario. “La soluzione Consulcesi Club – aggiunge – offre al sanitario tutela legale ed assicurativa, un catalogo di oltre 300 corsi Ecm accreditati per la propria formazione, contenuti di approfondimento ritagliati sulla singola professione – guide, webinar ma anche podcast, video, ebook, infografiche, da vedere e rivedere – risorse e convenzioni per facilitare la vita personale e lavorativa”, oltre all’innovativo “‘Elenco professionisti sanitari’, una rete digitale – conclude Gori – che aumenta la visibilità dell’utente e crea contatti di alto valore professionale”.

Massimo Tortorella

Liberia. Una scuola per rinascere

Alle bambine e ai bambini della remota comunità di Fahn Jack, nella contea di Margibi, sulla costa centro- settentrionale della Liberia, è precluso l’accesso all’istruzione primaria. Per raggiungere la scuola più vicina i piccoli sono infatti costretti a percorrere circa 10 chilometri a piedi. E il lungo tragitto scoraggia la maggior parte dei minori locali, che presentano infatti un tasso elevato di assenteismo e analfabetismo.
Per contribuire a cambiare questa dura realtà e abbattere gli ostacoli, l’ong Street child (che ha come obiettivo quello di proteggere i bambini più vulnerabili e migliorare l’accesso all’istruzione per le comunità più povere) e la Fondazione Consulcesi (onlus che lavora per ridurre le differenze di accesso alle cure
sanitarie in tutto il mondo) hanno unito gli sforzi per consentire ai bambini di Fahn Jack di avere la loro prima scuola: un edifico che prevede 3 classi da 20 alunni ciascuna, una segreteria, un magazzino, una fontana e tre bagni.
La cerimonia ufficiale è iniziata con la consegna delle chiavi della scuola, celebrata con canti e balli tradizionali. Oltre al nuovo edificio, l’intesa prevede l’acquisto dei materiali didattici e la formazione degli insegnanti, con l’obiettivo di favorire l’istruzione a generazioni di giovani che saranno in futuro il motore
dello sviluppo economico e sociale della Liberia, uno dei più indigenti del mondo. Povertà, alti tassi di lavoro minorile, condizioni di vita precarie e mancanza di strutture scolastiche adeguate rendono critico l’accesso allo studio, costringendo migliaia di bambini a non frequentare la scuola.
Il sistema scolastico è stato quasi completamente distrutto da quattordici anni di sanguinosa guerra civili, con numerose edifici scolastici del Paese rasi al suolo. Molti bambini non sono mai andati a scuola e ora sono troppo grandi per frequentare le elementari. E i minori che sono stati costretti a combattere (gli ex bambini-soldato) non vengono solitamente accettati nelle classi.

Massimo Tortorella

Consulcesi lancia ‘Club infermieri’, supporto concreto digitale e smart

La responsabile Gori: “Responsabilità connessione e gestione le parole chiave del cambiamento”

Supportare gli infermieri a pianificare e organizzare al meglio, e con maggiore serenità, la propria vita professionale, senza dimenticare quella privata, con una soluzione personalizzata, digitale e Smart. È la soluzione ‘Club infermieri’ messa a punto da Consulcesi. Dalla carenza di personale alla mancanza di organizzazione e ai turni logoranti, dal carico di responsabilità agli stipendi ancora sotto la media Ue fino al conseguente stress psico-fisico – si legge in una nota – sono ancora tante le questioni irrisolte che oggi le professioni infermieristiche devono affrontare, in un contesto nazionale che, da una parte, vede un gap di oltre 60 mila unità (Rapporto Crea Sanità) e, dall’altra, certifica che quella degli infermieri è la categoria sanitaria più esposta a rischi sul lavoro (Rapporto Inail 2023). Con gli investimenti del Pnrr è stato finalmente messo in atto quel procedimento di centralizzazione del territorio e dell’assistenza di prossimità che da anni si richiedeva. L’infermiere dovrà svolgere un ruolo fondamentale nella gestione dell’iter assistenziale del paziente, sia nelle Case di comunità che fuori, integrandosi sempre più nei team multidisciplinari. Si tratta di un’occasione tangibile per trasformare la professione infermieristica, investendo nella specializzazione e nelle nuove competenze.
“Responsabilità, connessione e gestione sono le parole chiave del cambiamento, ma anche le linee guida che hanno portato Consulcesi al lancio di Club Infermieri – illustra Simona Gori, responsabile Consulcesi Club – una soluzione concreta, pratica e smart, anche nel prezzo, che pone al centro una categoria professionale che rappresenta la spina dorsale del nostro Servizio sanitario nazionale”. Si tratta di “una piattaforma digitale, semplice e funzionale, nata proprio con l’obiettivo di supportare gli infermieri a pianificare e organizzare al meglio, e con maggiore serenità, la propria vita professionale, senza dimenticare quella privata”.

Come? “Attraverso un set di servizi pensati per loro – aggiunge Gori – Dalla possibilità di informarsi e aggiornarsi costantemente e in modo semplice e veloce grazie a contenuti innovativi – quali guide, podcast, video, infografiche ed e-book – consultabili e scaricabili in ogni momento, alle risorse pratiche e funzionali –
tool, calcolatori e moduli facsimile – per affrontare e risolvere agilmente e tempestivamente ogni esigenza concreta, professionale e personale”.
E per sentirsi più sicuri al lavoro Club Infermieri mette a disposizione la Polizza Tutela Legale con la migliore assistenza e difesa, sia stragiudiziale che giudiziale, con la garanzia di rimborso delle spese legali, peritali e processuali. Una protezione a 360 gradi, sicura e conveniente, con massimale annuo illimitato, nessun anticipo o franchigia e copertura dalla data del sinistro. Per offrire, invece, un supporto alla valorizzazione della professione infermieristica, c’è ‘Elenco professionisti sanitari’, il servizio che consente di pubblicare la
propria scheda professionale per aumentare la propria visibilità online, condividere competenze ed esperienza con i colleghi e in ottica interdisciplinare. Uno strumento attraverso il quale è possibile intercettare nuove opportunità professionali.
Club Infermieri – conclude la nota – non trascura il work-life balance, esplorando aspetti più propriamente legati alla sfera privata con l’obiettivo di offrire soluzioni economicamente vantaggiose. Grazie a convenzioni esclusive, gli infermieri hanno a disposizione oltre 12 mila codici sconto e coupon per acquisti
online convenienti in più di 700 negozi dei più svariati brand: moda, elettronica e informatica, voli, hotel e viaggi, cibo e vino, farmacia e molto altro. In più, convenzioni e vantaggi ad hoc per l’energia elettrica e il gas per la casa e lo studio e per il noleggio auto e veicoli commerciali. Un universo di promozioni per supportare concretamente la vita di una categoria professionale fondamentale per l’intero sistema salute.

Massimo Tortorella

Consulcesi Club Lancia Nuovi Servizi e Contenuti per i Professionisti Sanitari

Consulcesi, leader nei servizi di supporto e formazione per i professionisti sanitari, è lieta di annunciare l’ampliamento delle funzionalità e dei servizi offerti tramite Consulcesi Club, la piattaforma digitale dedicata a medici, farmacisti e altri operatori del settore sanitario.

Innovazione e Accessibilità
Da oggi, registrandosi gratuitamente a Consulcesi Club, i professionisti sanitari potranno accedere a un’ampia gamma di contenuti autorevoli e specializzati, fruibili da PC, tablet e smartphone. La piattaforma offre notizie e approfondimenti su norme e diritto, assicurazioni e tutele, fisco e tasse, ambiente e salute, medicina e ricerca, professioni sanitarie e sanità digitale. Tutti i contenuti sono personalizzabili in base alla professione, specializzazione e interessi individuali, e possono essere consultati ovunque grazie ai formati
digitali innovativi.

Networking e Visibilità Professionale
Consulcesi Club include il Network ‘Elenco professionisti sanitari’, che permette di creare una propria scheda professionale per aumentare la visibilità online, creare nuovi contatti e ampliare la rete professionale, condividendo competenze ed esperienze.

Formazione Continua e Supporto Legale
Per i membri che scelgono di passare alla versione ‘Premium’ del Club, Consulcesi offre un pacchetto completo che include formazione ECM online, servizi legali e assicurativi, risorse, moduli, tool e calcolatori, oltre a convenzioni esclusive per la professione e il tempo libero.

Dichiarazioni Ufficiali

“Il nuovo Club di Consulcesi pone il medico e il professionista sanitario al centro, con l’obiettivo di creare una comunità sempre più ampia e solida. Vogliamo offrire supporto in ogni esigenza lavorativa, tramite consulenza di esperti in ambito legale, assicurativo e della formazione”, ha commentato Simona Gori,
responsabile di Consulcesi Club. La notizia è stata ripresa anche dal presidente

Massimo Tortorella
Iniziative Ambientali
Oltre ai nuovi servizi per i professionisti sanitari, Consulcesi continua il suo impegno per l’ambiente, sollecitando azioni concrete per migliorare la qualità dell’aria in città come Milano e raggiungere gli obiettivi UE per il 2030 senza ulteriori deroghe.
Per maggiori informazioni e per registrarsi gratuitamente a Consulcesi Club, visitare il sito
www.consulcesi.com.

Responsabilità professionale medica: SIMLA stipula accordo con SanitAssicura

Si tiene fino all’8 giugno a Catania il 46° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Legale. Nell’ambito dell’incontro verranno discussi e presentati gli scenari di cambiamento a seguito dell’attuazione dei decreti
della Legge Gelli per la responsabilità professionale medica in ambito di
consulenza medico legale. L’evento sarà l’occasione anche per lanciare
l’accordo SIMLA SanitAssicura che consente ai medici legali di accedere a
polizze agevolate, formazione continua e consulenze gratuite

Un ecosistema di servizi assicurativi, formazione e aggiornamento professionale oltre che a un insieme di risorse, tool e convenzioni riservati ai Medici Legali associati a SIMLA. È quanto prevede l’accordo raggiunto tra SIMLA-Società Italiana di Medicina Legale e SanitAssicura, gruppo Consulcesi.

Cosa cambia con i decreti attuativi
Con la pubblicazione dei decreti attuativi della Legge 24, la cosiddetta Legge Gelli-Bianco, inizia concretamente il processo di riforma in ambito di responsabilità professionale medica, dove il sistema assicurativo gioca un ruolo fondamentale. Il testo di legge disciplina diversi aspetti relativi alla
responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie, delineando ad esempio l’obbligo di assicurazione per tutti i medici e, quindi, anche per i medici legali.

Cosa prevede l’accordo
Per andare incontro alle esigenze dei propri associati, SIMLA ha stipulato un accordo con SanitAssicura. Questo, facilitato dalla collaborazione con Assimedici in qualità di Broker, offre ai soci di SIMLA una serie di vantaggi esclusivi e servizi assicurativi di alta qualità. Ecco cosa prevede questa convenzione.

Servizi e polizze Assicurative per gli iscritti SIMLA
L’offerta include due polizze assicurative pensate per rispondere alle esigenze specifiche degli specialisti in Medicina Legale: una polizza di Responsabilità professionale, una polizza di Tutela Legale e l’accesso gratuito ad un insieme di servizi offerti da Consulcesi Club.
La polizza di responsabilità professionale è conforme ai recenti requisiti dei decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco, copre la responsabilità professionale nell’attività di libera professione e colpa grave in ambito lavorativo, sia pubblico che privato. Include retroattività di 10 anni senza scoperto né franchigia,
estendendosi anche ad alcune attività non specificamente legate alla medicina legale, come la sostituzione del medico di medicina generale. La polizza di tutela legale penale copre le spese sostenute dall’assicurato quando deve difendere i suoi diritti ed interessi, nel caso di controversie penali, sia in ambito stragiudiziale che in tribunale.

Accesso a Consulcesi Club
Inoltre, il socio SIMLA avrà la possibilità di iscriversi gratuitamente alla piattaforma di Consulcesi Club che dà accesso a un ecosistema di numerosi servizi dedicati; corsi di formazione per un totale di 10 crediti Ecm;
Elenco Professionisti per favorire il networking; tool e risorse pratico-operative; consulenza e assistenza dedicate.

Pronto Assicuratore
La convenzione prevede, inoltre, per tutti gli iscritti un servizio gratuito di consulenza denominato “Pronto Assicuratore”. Questa prestazione fornirà assistenza immediata ai Soci di SIMLA riguardo a polizze, coperture, denunce di sinistri e altre necessità assicurative. Il servizio ha lo scopo di supportare i Soci SIMLA in maniera professionale e completa: dalla valutazione delle polizze già stipulate alla stesura di nuovi preventivi basati sulle proprie necessità professionali e sulla propria specializzazione.
“Una nuova offerta che testimonia l’impegno di SIMLA nel fornire vantaggi significativi e supporto continuo ai propri soci, rafforzando in questo modo il valore dell’iscrizione alla Società Scientifica che è ormai punto
di riferimento del mondo medico legale italiano”, spiega il professore Franco Introna, presidente dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni e delle Scienze Forensi e Criminalistiche.
“Una buona assicurazione è indispensabile per lavorare al meglio e un medico legale che svolge la sua professione con serenità è un guadagno per il Servizio Sanitario nazionale e per i pazienti”, dichiara Simone Colombati, Amministratore di SanitAssicura.

Per ulteriori dettagli, consultare la documentazione completa della convenzione al sito www.simla.it.

Massimo Tortorella

Vermocane, c’è da aver paura?

l vermocane, animale marino, può pungere con le sue setole ed è in aumento per il riscaldamento dei mari. Ma l’allarmismo è ingiustificato, dice l’esperto. Ecco cosa fare se si incontra al mare
Dalle meduse, ai ricci di mare, alle tracine, arrivando al vermocane, il temuto animale marino che sta destando preoccupazione. L’estate e la voglia di bagni al mare si accompagna al timore di imbattersi in qualche specie marina pericolosa o semplicemente fastidiosa. Proprio il vermocane sembra allarmare
maggiormente, perché la sua presenza è notevolmente aumentata anche e soprattutto nel Mediterraneo.
Quali rischi si corrono in caso di punture? Come comportarsi e a cosa fare attenzione? Le risposte dell’esperto, il biologo marino Ferdinando Boero, della Fondazione Dohrn della Stazione zoologica marina Anton Dohrn di Napoli.

Allarme vermocane: cos’è?
Il vermocane è, come dice il nome, un animale marino che ricorda un verme terrestre e talvolta è chiamato anche “verme di mare” o “verme di fuoco”, per la sua colorazione bianca e rossa. Appartiene alla specie Hermodice carunculata, presente anche nel Mar Mediterraneo e proprio questo dovrebbe bastare a sfatare un primo “falso mito”: «È conosciuto da sempre nel Mediterraneo, ma la sua popolazione è in aumento e questo ha creato preoccupazione», spiega Boero.

Perché è scattato l’allarme
«Pur trattandosi di un piccolo animale marino, è ha attirato l’attenzione dei media con titoli talvolta allarmanti, lasciando intendere che possa rovinarci l’estate. Ma è ben conosciuto e, nonostante possa causare punture fastidiose, non è pericoloso. Certamente può causare danni ai pescatori, perché tende a
nutrirsi di carogne e può essere attirato dalle reti da pesca. Se si cerca di toglierlo a mani nude, però, può procurare qualche problema, oltre al fatto che può rovinare il pescato mangiandolo», chiarisce il biologo marino.

Le punture del vermocane: cosa causano
Questo animale, che assomiglia a un millepiedi e può arrivare a 15-30 cm, appartiene alla famiglia dei parapodi, ossia è dotato di “piedi”, che in realtà sono setole: «Queste sono fragili e, se toccate, possono infilarsi nella pelle rompendosi e lasciando tante piccole schegge che provocano prurito e dolore. Questi
aumentano al contatto con gli occhi, per esempio. Insomma, non si dovrebbe toccare, ma come sarebbe bene fare con tutte le specie marine e animali in generale», consiglia Boero.

I rischi di punture
Ma quante probabilità ci sono di essere punti, anche nuotando in acque basse? «Potrebbe succedere, non va esclusa del tutto la possibilità, ma non mi risulta che sia successo finora, anche perché in genere stanno sugli scogli, dove un bagnante eventualmente appoggia i piedi solo per entrare o uscire dall’acqua. È molto
più facile, comunque, imbattersi nei ricci marini anche perché il vermocane è un animale soprattutto notturno. Certo, aumentandone il numero, può crescere la possibilità di incontri, ma basta prestare attenzione», dice l’esperto.

Dove si trova il vermocane
Come detto, dunque, «non si tratta di una specie “aliena”, perché la conosciamo da tempo. Aumentandone il numero, oggi è più facile trovarli soprattutto sui fondali rocciosi nei bacini del sud del Mediterraneo, in particolare nelle acque di Sicilia, Puglia e Campania», chiarisce Boero.

I rimedi contro le punture
Ma che fare in caso di “incontro ravvicinato”? «In genere si consiglia di applicare del nastro adesivo sulla pelle, per poi rimuoverlo togliendo anche le setole, ma è difficile che si giri per spiagge e scogli con il nastro in borsa – risponde il biologo marino – io piuttosto consiglierei di non toccare e soprattutto non sfregare
l’area interessata per evitare di aumentare il fastidio. In farmacia si potrà chiedere una pomata che plachi l’irritazione e il prurito».

No ai rimedi della nonna anche con le meduse
Raccomandazioni analoghe arrivano anche contro le meduse, altro animale poco gradito che si può incontrare al mare: «A differenza del vermocane, la medusa comune (la pelagia noctiluca, quella dalla classica colorazione viola) è velenosa. La sua è una aggressione chimica e meccanica, nel senso che punge e
nello stesso tempo inietta anche veleno nelle prede o negli aggressori. Però vanno sfatati alcuni miti: non c’è una soluzione che vada bene per tutte le specie e non serve ricorrere alla pipì, anzi», chiarisce Boero.

Acqua salata e niente sfregamenti
«Ciò che invece va fatto è risciacquare con acqua salata e non dolce; usare eventualmente una carta di credito o simile per rimuovere eventuali cnidocisti, cioè rimasugli dei tentacoli tramite cui iniettano il veleno; non sfregare la parte interessata e, dal momento che il veleno è termolabile, il ricorso ad acqua
calda può limitare il fastidio della sostanza che è penetrata nella pelle». Come ricorda la piattaforma di Consulcesi, messa a punto appositamente per i “pericoli marini”, ecco poi qualche altro consiglio utile, sia per le meduse che per i ricci e le tracine.

Il vademecum per gli altri animali marini
Altre raccomandazioni arrivano anche dal vademecum a cura di Daniele Manno, istruttore di Remote e Military Life Support, e del prof. Giuseppe Petrella, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, consultabile sul sito di Consulcesi (consulcesi.it). Per le meduse si ricorda di non coprire con ghiaccio, né
usare creme cortisoniche o esporre al sole le parti urticate, ma piuttosto ricorrere ad aceto da cucina, consigliato anche per i ricci. Per le punture di tracina, invece, possono essere suggerite applicazioni di cloruro di alluminio o, in casi più seri, copertura antibiotica e profilassi antitetanica.

Gli effetti del riscaldamento globale
«L’aumento di certe popolazioni marine non è preoccupante di per sé, perché anche in passato è accaduto. Certo, se a crescere è il numero di meduse o vermocani, ci si allarma di più perché le riteniamo specie fastidiose, cosa che non accadrebbe se si trattasse di sardine – spiega Boero – Ma sicuramente questi
fenomeni sono legati ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale. Possiamo considerarli un “avvertimento pungente” sul fatto che dobbiamo modificare i nostri comportamenti», conclude il biologo marino.

Massimo Tortorella

Giornata Mondiale Ambiente 2024. Borin (Legale Consulcesi): “Sempre più azioni legali pro-ambiente”

VIDEO – https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/giornata-mondiale-
ambiente-2024-borin-legale-consulcesi-sempre-piu-azioni-legali-pro-
ambiente/AGO7WFQ

«Le sempre più numerose azioni legali portate avanti dai cittadini per chiedere ad Istituzioni pubbliche e private risposte e prese di responsabilità per l’emergenza climatica in corso, stanno contribuendo a rafforzare la consapevolezza del diritto a vivere in un ambiente pulito, sano e sostenibile. È questa la riflessione, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2024, di Bruno Borin legale Consulcesi, network internazionale impegnato nella tutela dei diritti dei cittadini, che sta portando avanti l’azione collettiva Aria Pulita. Secondo gli ultimi dati contenuti nel Global Climate Litigation Report: 2023 dell’UNEP (il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite), negli ultimi 5 anni il numero di azioni legali in materia di giustizia climatica è più che raddoppiato, passando da 884 nel 2017 a 2.180 nel 2022. Milioni di cittadini in Italia hanno respirato e continuano a respirare “aria avvelenata”, vedendosi negato il diritto a vivere in un ambiente salubre», ribadisce Borin. Per dare voce alla preoccupazione dei cittadini, il team di legali Consulcesi ha deciso di avviare un’azione collettiva denominata Aria Pulita, volta a chiedere un risarcimento
e più tutele per la salute di tutti. Consulcesi, attraverso l’azione collettiva Aria Pulita, ribadisce la necessità di fare di più per ripristinare l’ambiente a partire dall’inquinamento atmosferico. Lo smog infatti rappresenta un’emergenza sanitaria e ambientale che ogni anno solo in Italia causa 80mila decessi
prematuri all’anno, oltre che aggravare patologie e pesare sulla spesa sanitaria pubblica.

Massimo Tortorella

App per contattare il medico, da Consulcesi guida per gestire dati personali

Strumento spiega come i dati dei pazienti devono essere trattati quando il dialogo medico-paziente avviene attraverso gli strumenti digitali App di messaggistica, e-mail, sms e altre piattaforme sanitarie, che permettono ai pazienti di connettersi facilmente con medici specialisti, hanno visto una crescita esponenziale, soprattutto dopo la pandemia. Ma come gestire i dati personali? Per affrontare questa sfida, Consulcesi Club ha pubblicato una nuova guida
dedicata alla gestione dei dati personali nelle app e nelle piattaforme sanitarie, offrendo spiegazioni e supporto alle nuove linee guida pubblicate dal Garante per la Privacy.
“Questa guida è un fondamentale punto di riferimento per i professionisti del settore sanitario e per le aziende sviluppatrici e arriva in un momento in cui l’uso di tali tecnologie è in costante crescita”, commenta Simona Gori, responsabile Consulcesi Club.
Un’indagine dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, alla quale ha partecipato anche Consulcesi Homnya – riporta una nota – ha rilevato che le app di messaggistica generiche sono le più utilizzate per comunicare con il proprio medico (59%), seguite da e-mail (57%) sms (36%) e piattaforme dedicate (20%). Il Garante per la Privacy ha recentemente pubblicato un compendio dettagliato su come devono essere trattati i dati personali attraverso piattaforme che mettono in contatto medici e pazienti tramite web e app. La guida di Consulcesi Club spiega in maniera chiara e dettagliata come i dati dei pazienti devono essere trattati quando il contatto tra medico e paziente avviene attraverso questi strumenti digitali.
La guida Consulcesi Club – si legge – in sei step definisce: 1. cosa si intende per ‘dati sanitari’ secondo il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) e quali categorie di dati rientrano in questa definizione. Viene spiegata l’importanza della distinzione tra dati anonimi e dati personali sensibili; 2. in merito a finalità e basi giuridiche del trattamento, sono illustrate le condizioni legali necessarie per il trattamento dei dati personali, inclusi il consenso informato dei pazienti, l’adempimento di obblighi legali e la protezione degli interessi vitali degli individui.
E ancora: 3. la guida evidenzia le misure tecniche e organizzative che le piattaforme devono adottare per prevenire accessi non autorizzati ai dati personali dei pazienti (viene sottolineata l’importanza della crittografia, dell’anonimizzazione e della limitazione dell’accesso ai dati); 4. viene spiegato l’obbligo per i gestori delle piattaforme di effettuare una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (Dpia) prima di lanciare nuove app o funzionalità che trattano dati personali, per identificare e mitigare i rischi per la privacy; 5. la guida distingue chiaramente tra i ruoli di titolare e responsabile del trattamento dei dati, delineando le responsabilità di ciascuno e fornendo esempi pratici di contratti e accordi necessari per la conformità legale. 6. fornisce linee guida su come informare correttamente gli utenti riguardo alla raccolta, all’uso e alla protezione dei loro dati personali, inclusa la redazione di informative privacy chiare e comprensibili.
Consulcesi Club si impegna a supportare i professionisti sanitari e le aziende nel rispetto delle normative europee sulla privacy, garantendo la sicurezza e la riservatezza dei dati personali. La guida – conclude la nota – rappresenta un passo significativo per assicurare che l’innovazione tecnologica nel campo sanitario
avvenga nel rispetto dei diritti dei pazienti e delle leggi vigenti. La guida è disponibile gratuitamente sul sito Consulcesi Club, dopo registrazione. Per ulteriori informazioni e consulenze personalizzate, gli interessati possono contattare Consulcesi Club tramite il sito web o il servizio clienti.

Massimo Tortorella

Sanità: Ecm, da Consulcesi guida su ultime novità e delibera ‘sposta-crediti’

Ecm: ci sono due novità sulla scadenza dello spostamento crediti e sul bonus per i corsi a tema vaccini, fondamentali per assolvere all’obbligo formativo ed evitare di incorrere in sanzioni alla conclusione del triennio, come evidenziano le delibere 5/24 e 6/24 emanate dalla Commissione nazionale per la formazione
continua in medicina. A spiegare cosa cambia e come tutelarsi ci pensa la nuova guida gratuita di Consulcesi Club rilasciata a margine del webinar ‘Obbligo formativo Ecm e assicurazioni: le ultime novità. A cosa fare attenzione nel triennio’, in cui esperti del settore hanno commentato le nuove modalità ed è stato proposto un video tutorial per completare il procedimento di spostamento su CoGeAPS.
Questo evento – si legge in una nota – ha sottolineato l’importanza della formazione continua e dell’educazione in medicina, essenziali per mantenere alti standard professionali e garantire qualità nelle cure ai pazienti. “La formazione continua in medicina è cruciale per garantire che i professionisti della
salute possano aggiornarsi costantemente, migliorare le loro competenze e affrontare le nuove sfide del settore sanitario – ha commentato Simona Gori, responsabile di Consulcesi Club – In un settore come la sanità, che cambia velocemente, la necessità di mantenere un livello di preparazione elevato non solo risponde alle esigenze dei pazienti, ma assicura anche che i professionisti possano operare con la massima efficienza e sicurezza”.
Nel dettaglio, la delibera 6/24 modifica quella dell’8 dicembre 2023, ricorda Sandro Di Sabatino, esperto del sistema Ecm. La prima novità riguarda l’estensione della scadenza dei corsi utili per lo spostamento dei crediti, che include adesso anche quelli effettuati entro il 31 dicembre 2023, ma con ‘data di fine evento’ fissata nel 2024. Inoltre, cambia anche il termine per lo spostamento dei crediti, esteso fino al 31 dicembre 2025, il che fornisce ai professionisti un periodo più lungo per completare questa procedura tramite il sito del CoGeAPS. Per agevolare i professionisti sanitari, oltre alla guida gratuita disponibile sul sito, Consulcesi mette a disposizione il servizio di ‘Assistente personale dedicato’, un consulente che accompagna l’utente in ogni fase del processo, dal login al sito CoGeAPS alla procedura di spostamento crediti, e si assicura in tempo reale che tutto vada a buon fine. E’ inoltre possibile consultare, in ogni momento, anche un video tutorial accompagnato da infografiche che spiegano passo dopo passo le corrette procedure. Registrandosi gratuitamente a Consulcesi Club, si potrà accedere a tutti gli approfondimenti dedicati alla formazione dei
professionisti sanitari e scoprire gli altri vantaggi della soluzione digitale, da contenuti con formati innovativi al nuovo network ‘Elenco professionisti’.
La delibera 5/24 – ricorda la nota – stabilisce di “attribuire ai professionisti sanitari che acquisiscano crediti in materia di vaccini e strategie vaccinali un bonus per il triennio 2026-2028, pari al numero di crediti effettivamente conseguiti nel triennio 2023-2025 su tale tematica, fino a un massimo di 10 crediti”. La Commissione Ecm conferma, dunque, l’interesse verso i vaccini come strumento imprescindibile per la salute e che necessita di professionisti formati.

Sul fronte assicurativo, con l’entrata in vigore dei decreti attuativi della Legge 24/17 (cosiddetta Gelli- Bianco) sulla responsabilità professionale degli esercenti la professione sanitaria, diventa operativo l’articolo 38 bis del decreto 152 del 2021, che subordina l’efficacia delle polizze assicurative al completamento del 70% degli obblighi formativi nel triennio. In pratica – spiega Consulcesi – i professionisti che non raggiungeranno questa percentuale entro il 31 dicembre 2025 non potranno beneficiare della copertura assicurativa, trovandosi quindi scoperti in caso di contenziosi. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, lo ha ribadito con molta chiarezza in una recente intervista. Sull’importanza di essere in regola con l’obbligo Ecm per non trovarsi scoperti con la propria polizza assicurativa in caso di dispute legali, Di Sabatino osserva: “La formazione continua è un dovere deontologico per i medici e tutti gli operatori sanitari. Essere adeguatamente formati e aggiornati è essenziale per rispondere al diritto del paziente di essere curato da un professionista preparato e al passo con l’evoluzione della ricerca scientifica”.
Oltre alla nuova guida, il servizio di Assistenza personale e il video tutorial, Consulcesi mette a disposizione “l’innovativa piattaforma digitale – ha concluso Gori – che offre contenuti esclusivi, formazione Ecm, servizi legali e assicurativi, convenzioni e un network per ampliare visibilità e contatti professionali”.

Massimo Tortorella