Al via il Master in Blockchain ed economia delle criptovalute

BLOCKCHAIN SEMPRE PIU’ RICHIESTA DALLE AZIENDE,

NASCONO NUOVE FIGURE PROFESSIONALI DEDICATE

Link Campus University e Consulcesi Tech e lanciano il primo MBA in Blockchain

 riconosciuto da Aja Europe

ROMA, 19 marzo – Blockchain Developer, Blockchain Engineer e Blockchain Marketing Specialist, Blockchain Legal expert, BlockChain Health Manager. Sono alcune delle nuove professioni nate con la digital transformation che ha invaso trasversalmente tanti settori produttivi dal food, ai trasporti, al giornalismo, diritto d’autore, al voto elettronico fino all’ambito legale. 

Molto richieste dalle aziende, queste nuove figure manageriali in grado di gestire le logiche e le principali sfide imposte dal mercato, sono in realtà molto difficili da trovare.

Deloitte ha condotto nel 2019 un’indagine su 1386 aziende in 12 paesi (tra cui Canada, Stati Uniti, Israele, Cina, Germania..) e l’ultimo report parla chiaro: più della metà delle aziende afferma che la tecnologia blockchain è diventata una priorità strategica per la propria organizzazione. Ma se in molti Paesi la formazione universitaria e post universitaria è già in fase avanzata, in Italia questa fa fatica a decollare. È per rispondere a questo gap che nasce il primo Master rivolto a neolaureati e professionisti che vogliono avvicinarsi al mondo Fintech, lavorare in ambito finanziario e nel mercato delle criptovalute. 

Il master MBA (link https://master.unilink.it/blockchain/) promosso da Consulcesi Tech e Link Campus University permette una formazione modulare ed in modalità e-learning, in cui è possibile scegliere i contenuti più interessanti per la propria crescita professionale. E proprio l’emergenza sanitaria legata al coronavirus di questi giorni ha messo in luce l’efficacia e la validità dell’apprendimento a distanza, che consente anche a chi lavora e ha tempo limitato di acquisire nuove expertise in maniera fluida e personalizzata, avendo a disposizione i massimi esperti on demand. 

«In un ambiente in continua e rapidissima evoluzione è necessario introdurre un nuovo approccio allo studio delle potenzialità della tecnologia Blockchain con un approfondimento multidisciplinare a livello sia tecnologico che economico» – ha dichiarato Gianluigi Pacini Battaglia, CEO di Consulcesi Tech. 

«I contenuti del Master si svolgono in modalità e-learning attraverso la piattaforma e sono disponibili sia in lingua italiana sia in quella inglese. – ha aggiunto Gustavo Mastrobuoni della Link Campus University – Il percorso del Master parte da un’ottica macroeconomica generale, per concentrarsi poi sulle  potenzialità di sviluppo della Blockchain nei settori della sicurezza, della pubblica amministrazione, dell’intelligence e degli aspetti giuridici legati alla privacy. Una seconda parte è dedicata in modo specifico agli aspetti tecnici della Blockchain, ed alla programmazione degli Smart Contracts».

Il Master in Blockchain ed Economia delle Criptovalute, con riferimento alle norme UNI EN 16234-1 e-Competence Framework (e-CF) e UNI 11621, è riconosciuto dall’ente di certificazione AJA EUROPE come funzionale per maturare le competenze utili al conseguimento della Certificazione delle Competenze professionali per i profili “Blockchain Analyst” e “Blockchain Specialist”

È il primo master al Mondo ad ottenere tale riconoscimento. La certificazione secondo tali schemi di profilo professionale, che LINK CAMPUS UNIVERSITY ha contribuito a delineare, rappresenta un riferimento professionale specifico di mercato e favorisce l’inserimento delle figure esperte di BlockChain prodotte dal Master ai massimi livelli di riconoscimento in ambito aziendale ed istituzionale.

Decreto “Cura Italia”, la guida di C&P: ecco tutti i bonus e congedi

Nuove scadenze fiscali, i crediti, bonus, permessi e congedi destinati ad imprese e lavoratori dipendenti

Roma, 20 marzo. Una manovra poderosa. Così il premier Giuseppe Conte ha definito il decreto, ribattezzato “Cura Italia”, che ha varato misure di sostegno economico per imprese, lavoratori e famiglie, e di potenziamento del servizio sanitario nazionale per far fronte all’emergenza Coronavirus. Sono tanti i provvedimenti adottati dal Governo e per i singoli cittadini non è semplice, soprattutto in questo momento di grande confusione mediatica, districarsi tra articoli e norme che si sono aggiunti tra l’altro agli altri decreti emanati nel corso dell’emergenza legata alla pandemia da Covid 19. 

Per cercare di fare chiarezza e per rispondere alle tantissime richieste arrivate nelle ultime ore, gli esperti del network legale Consulcesi & Partners hanno compilato una guida ad hoc per spiegare nel dettaglio le misure più rilevanti contenute nel decreto legge. La prima parte della guida contiene le nuove scadenze fiscali, i crediti, bonus, permessi e congedi destinati ad imprese e lavoratori dipendenti.

Sospensione adempimenti fiscali. Una parte importante della “Cura Italia” è dedicata agli oneri fiscali. Innanzitutto, è sospeso ogni adempimento fiscale che abbia una scadenza tra il giorno 8 marzo 2020 ed il 31 maggio 2020, ed è sospeso il versamento delle ritenute d’acconto dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. In entrambi i casi i pagamenti sospesi potranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020. Sono sospesi anche i termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria dovuti dai datori di lavoro domestico in scadenza nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 31 maggio 2020. Inoltre, dal 23 febbraio 2020 e sino al 1° giugno 2020 il decorso dei termini di decadenza relativi alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall’INPS e dall’INAIL è sospeso di diritto.

Congedi, indennità e permessi. Per quanto riguarda invece i congedi e le indennità per i lavoratori dipendenti del settore privato, lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, e lavoratori autonomi iscritti all’INPS , a decorrere dal 5 marzo 2020, e per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a quindici giorni, i genitori hanno diritto a fruire per i figli di età non superiore ai 12 anni, di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione. Congedo riconosciuto alternativamente ad entrambi i genitori, per un totale complessivo di quindici giorni. Per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli minori, di età compresa tra i 12 e i 16 anni, è consentito astenersi dal lavoro, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore, per il periodo di sospensione dei servizi educativi, senza corresponsione di indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro. Inoltre, è prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 600 euro, da utilizzare per le prestazioni realmente effettuate. Il congedo, l’indennità e il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting sono validi anche per i lavoratori dipendenti del settore pubblico, e per i dipendenti del settore sanitario pubblico (secondo le indicazioni previste dalle rispettive amministrazioni) e privato accreditato. Per quest’ultimi è previsto inoltre che il voucher sia aumentato da 600 fino ad un massimo di 1000 euro.

È stato anche aumentato il numero di permessi retribuiti per la legge 104 fino ad un massimo di dodici giornate per i mesi di marzo e aprile 2020. Ai titolari di redditi di lavoro dipendente che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000 euro spetta invece un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese. 

Quarantena come malattia. Per i lavoratori del settore privato il periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza è equiparato a malattia ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento e non è computabile ai fini del periodo di comporto.

Lavoro agile. Ai lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie, per i quali residui una ridotta capacità lavorativa, è riconosciuta la possibilità del lavoro agile. I datori di lavoro sono tenuti ad autorizzare questa modalità ai lavoratori dipendenti che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità ospitata in centri riabilitativi chiusi dal provvedimento.  Qualora il familiare con disabilità sia un minore, la modalità di lavoro agile non può essere rifiutata, salvo che questo sia incompatibile con le caratteristiche dell’impresa.

Supporto al credito per imprese. Ai soggetti esercenti attività d’impresa è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1. Per incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura di contenimento del contagio del Covid 19, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro. Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020.

Gli esperti di Consulcesi & Partners hanno analizzato anche i provvedimenti individuati per rafforzare il servizio sanitario nazionale in modo da affrontare l’emergenza da Covid-19 e garantire allo stesso tempo i livelli essenziali di assistenza, e le nuove disposizioni per permettere ai lavoratori di svolgere il proprio lavoro in totale sicurezza.

Incremento del personale sanitario. In particolare, alle Asl e agli enti sanitari sarà data la possibilità, ove non sia possibile reclutare nuovo personale, di trattenere in servizio il personale sanitario che avrebbe già maturato i requisiti per la pensione. Inoltre, sarà concessa una deroga alle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per consentire l’esercizio temporaneo della professione sul territorio nazionale anche a tutti coloro che hanno ottenuto la qualifica in un Paese dell’Unione Europea o in un Paese terzo.

Sorveglianza sanitaria. Questa norma estende anche ai lavoratori occupati nei settori delle imprese, che risultano impegnate nella produzione e distribuzione di farmaci, dispositivi medici e diagnostici, la regola già prevista per gli operatori sanitari, a cui non si applica la misura della quarantena con sorveglianza attiva, anche nel caso in cui abbiamo avuto contatti stretti con soggetti positivi al Covid 19.

Produzione mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale. Per ovviare alla carenza di mascherine chirurgiche, è consentita la produzione, importazione ed immissione in commercio di mascherine, anche in deroga alle disposizioni previste dall’ordinamento, fatta salva però l’autocertificazione, sotto la responsabilità dei soggetti suindicati, che il prodotto è conforme agli standard di sicurezza previsti dalla legge. Per i lavoratori è inoltre consentito l’utilizzo di mascherine reperibili in commercio quali strumenti di protezione, e per quella individuale, l’uso delle mascherine anche se prive del marchio CE.

Il Telefono Rosso Anti-Agressioni di Consulcesi attivo anche per il Coronavirus

MEDICI E OPERATORI SANITARI PAGANO LE CONSEGUENZE PIU’ GRAVI. TORTORELLA: «NON SOLO SOSTEGNO PSICOLOGICO, PRONTI AD INIZIATIVE LEGALI»

Dopo il suicidio di una infermiera a Venezia e l’escalation di contagi tra i professionisti sanitari, appello ad Ordini, istituzioni e Società Scientifiche: «Facciamo rete per tutelare chi è in prima linea: in campo una task force per evitare altre tragedie»

La linea dedicata che risponde al numero 800.620.525

Roma, 19 marzo 2020 – «In quest’emergenza sanitaria senza precedenti, a pagarne le spese sono soprattutto i medici e gli operatori sanitari, che svolgono il loro lavoro senza sosta. Ora stanno affrontando con coraggio la situazione, in molti anche a costo della vita, ma non vanno sottovalutate le devastanti conseguenze psicologiche e non solo di questa situazione, nell’immediato e nel futuro».  Lo dichiara Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, a commento dell’ultima notizia di cronaca che coinvolge un’infermiera di Venezia che lavorava al reparto di terapia intensiva che non ce l’ha fatta e si è tolta la vita dopo aver appreso di essere stata contagiata. Ed è per dare un sostegno ai medici e agli operatori sanitari che Consulcesi, realtà da sempre tutela la categoria, ha attivato il Telefono Rosso per accogliere segnalazioni e denunce sulla gestione dei presidi di sicurezza per l’emergenza per il Coronavirus. Già operativo per la gestione delle aggressioni ai sanitari, – la linea dedicata che risponde al numero 800.620.525 – rappresenta un primo sportello di ascolto e di indirizzo per assistenza legale dedicato a tutti gli operatori sanitari impegnati su diversi fronti, a combattere l’emergenza causata dal Covid-19. «È nella nostra natura e nella nostra storia essere al fianco degli operatori sanitari – commenta Tortorella – ed anche in questo delicato momento ci siamo: per supportarli, sostenerli e anche per promuovere iniziative tese a tutelarli con diffide, esposti e tutto quanto sia necessario affinché possano continuare ad essere in prima linea ma a patto di lavorare in condizioni di massima sicurezza possibile e con dispositivi di sicurezza adeguati alla situazione. Ci stiamo attivando – anticipa il presidente di Consulcesi – per avviare una vera e propria task force di esperti con Ordini, Istituzioni e Società Scientifiche per fare rete e affrontare insieme l’emergenza».  

Ad oggi, sono 2.629 i medici contagiati come sottolinea FNOMCeO, anche per cause non riconducibili direttamente al coronavirus perché il tampone non viene effettuato. I medici sono arrabbiati, esasperati da questo stillicidio di brutte notizie, spaventati dall’escalation di contagi e si sentono dimenticati, poco considerati anche l’ultimo Decreto legge sull’emergenza coronavirus, come ha evidenziato anche il Presidente Filippo Anelli.

Roberto, il medico di Cosenza “eroe” in Eritrea

Ha salvato centinaia di eritrei dalle morti per insufficienza renale e formato una equipe di medici, con il sostegno di Consulcesi Onlus.
Realizzata la prima dialisi ad Alta efficienza nella storia dell’Eritrea.
Il dottor Pititto:“L’Africa mi ha dato più di quello che ci ho messo io”.

Roberto è un medico, ha 63 anni, una famiglia e due figli. Vive a Paola in provincia di Cosenza e lavora al Centro di dialisi dell’ASP locale. In Eritrea, Roberto è considerato un eroe dalle autorità sanitarie, perché in 15 anni di attività volontaria, ha salvato migliaia di pazienti e ricevuto un riconoscimento dal Ministro della salute e dall’Ambasciatore italiano per aver esportato la cura salva-vita della dialisi in Eritrea, laddove prima la gente moriva per insufficienza renale. Roberto è uno dei fondatori dell’Associazione Medici Volontari (As.Me.V.) della Calabria che con il sostegno di Consulcesi Onlus ha contribuito a costruire due centri dialisi attivi, all’Orotta Hospital e al Sembel Hospital, con 8 posti reni l’uno e 30 macchine, ed è pronto un terzo centro con 4 posti, a febbraio.

Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita: la formazione ai medici.

Nel 2005 l’Associazione Medici Volontari (As.Me.V.) Calabria entra in contatto con il Ministro della salute locale, in Eritrea non esistevano centri di dialisi e la gente moriva o era costretta ad emigrare in altri Paesi. Da quel primo incontro nasce il programma di aiuto per istituire la dialisi pubblica e gratuita e trasportare i primi macchinari, che grazie agli aiuti umanitari come Consulcesi Onlus, diventano nel tempo più strutturati. Non solo macchine, il progetto portato avanti dal Dottor Pititto e da un intero team guidato dallo specialista in apparecchiature per emodialisi Francesco Zappone ha previsto un programma di formazione che ha formato decine di medici e infermieri locali. “In emergenza, i medici eritrei ora sono diventati più bravi di me – commenta il dottor Pititto – anche perché in Africa lavorano in condizioni diverse e di maggiore libertà, – e aggiunge “in Italia noi medici non dobbiamo difenderci dalle malattie, ma dagli avvocati” facendo cenno al problema della medicina difensiva che preoccupa i professionisti italiani.Il problema in cifre. In Italia, i pazienti nefropatici sono 1 ogni 1000 abitanti e si contano più di 50 mila casi, quindi una stima dei malati in Eritrea potrebbe essere, in futuro, di circa tremila pazienti. I centri di dialisi sono riusciti a trattare centinaia di pazienti cronici dializzati e tantissimi acuti, ormai guariti, ma tanti sono ancora senza cure. Per questo il sostegno di realtà come Consulcesi Onlus sono necessarie per sostenere queste attività. “L’aver conosciuto Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi Onlus – è stato un punto di svolta, senza il grande aiuto suo e della sua azienda, gran parte del lavoro non sarebbe stato possibile.”

Dialisi ad Alta Efficienza (HDF). Nella missione di novembre e dicembre 2019, Francesco Zappone,  oltre alla continua formazione dei tecnici dei centri Dialisi, con la manutenzione e riparazione dei reni artificiali ha installato due nuove apparecchiature di ultima generazione, che permettono di poter effettuare terapie dialitiche cosiddette ad Alta Efficienza (HDF), tanto è vero che possiamo considerare la data del 3 dicembre 2019 un’altra data storica per l’Eritrea, in quanto è stata effettuata la prima dialisi ad Alta Efficienza (HDF) su paziente. Francesco ha istruito Infermieri e Medici dei due centri sull’utilizzo di queste nuove apparecchiature, con risultati molto soddisfacenti, tanto che le due nuove macchine stanno continuando a lavorare anche dopo il suo rientro in Italia.

Emigrazione di ritorno. Grazie al suo lavoro di medico volontario ha contributo a generare un piccolo fenomeno di migrazione al contrario. Come Abasi, il ragazzo eritreo volato a Milano per poter curare la sua insufficienza renale, che è ritornato a vivere nel suo paese perché ora il centro di dialisi aperto dal dott. Pititto può sostenere le sue cure. 

Un impegno di vita. Roberto almeno tre volte l’anno vola in Eritrea, spesso a sue spese, per portare avanti il progetto umanitario. L’intera famiglia è coinvolta nei viaggi. La moglie, logopedista, lo accompagna per dare una mano e in più, sostiene anche il reparto di neuropsichiatria infantile con le sue competenze. “Gli africani mi insegnano a vivere il presente senza preoccupazioni del futuro, sorridono più di noi anche se vivono in condizioni di estremo disagio – afferma Roberto Pititto –  L’Africa mi ha dato più di quello che ci ho messo io, in Eritrea ci sono andato a ‘guadagnare’ in termini di rapporti umani, per la soddisfazione delle vite salvate e per la gioia di avere potuto dare conoscenza.”

Manovra, indennizzo per ex specializzandi: coperture dai risparmi della medicina difensiva

Presentati due subemendamenti per chiudere il contenzioso generato dalla tardiva applicazione delle direttive Ue per la formazione post laurea dei medici specialisti: rimborsi forfettari di 8 e 15mila euro annui. 

Il Senatore Antonio De Poli (primo firmatario): «Il Governo riconosca il percorso fatto dai professionisti» Massimo Tortorella (Presidente Consulcesi): «Soluzione di buon senso per i medici penalizzati ma anche per recuperare fondi da investire nel sistema salute. Importante ora non perdere il diritto al rimborso avviando il ricorso». 

La lunga vertenza dei medici ex specializzandi entra nella Manovra economica 2020. Due subemendamenti (n.55.0.2000 all’Atto Senato 1586, articolo 55 dopo il “capoverso articolo 55 bis”) propongono infatti la soluzione transattiva su cui si dibatte da tempo per porre fine al contenzioso che sta vedendo da anni lo Stato soccombere di fronte ai ricorsi presentati dai medici che tra il 1978 ed il 2006 non hanno ricevuto l’adeguata remunerazione durante la scuola di specializzazione sebbene questo fosse previsto da precise direttive europee (75/362/CEE, del Consiglio, del 16 giugno 1975, 75/363/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, e 82/76/CEE del Consiglio, del 26 gennaio 1982). La platea degli interessanti dalla vicenda è di circa 118mila medici. 

Attraverso le azioni collettive promosse in questi anni, il network legale Consulcesi ha fatto riconoscere oltre 500milioni di euro ai suoi assistiti con la prospettiva di un esborso miliardario per le casse pubbliche. Solo negli ultimi mesi, per effetto delle ultime sentenze, Consulcesi ha consentito ad oltre 400 professionisti di ottenere rimborsi per un valore complessivo superiore ai 10milioni di euro. 

I provvedimenti presentati in Senato vedono il senatore Antonio De Poli come primo firmatario, ai quali si sono aggiunti i colleghi Antonio Saccone, Gilberto Picchetto Fratin, Dario Damiani, Massimo Ferro e  Raffaele Fantetti. Viene proposto un indennizzo di 8mila euro per ogni annualità del corso a quanti si sono immatricolati tra il 1978 ed il 1992 e di 15mila euro per gli specializzandi del periodo 93-2006. Alla remunerazione, a titolo fortettario, verrà inoltre aggiunta la rivalutazione monetaria decorrente dall’8 agosto 1991 alla data di entrata in vigore della presente legge, nonché gli interessi compensativi al tasso legale medio tempore maturati sulle somme rivalutate anno per anno. 

Riguardo la copertura, nei subemendamenti si legge che: “si può attingere al risparmio previsto sui costi annuali della medicina difensiva c.d. “positiva”, stimati in 10 miliardi di euro, pari allo 0,75% del Prodotto Interno Lordo, dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, istituita con deliberazione della Camera dei deputati del 5 novembre 2008 e dall’AgeNaS – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in conseguenza della entrata in vigore della Legge 8 marzo 2017, n. 24, disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 64 del 17 marzo 2017”. «Siamo di fronte ad una grande ingiustizia – commenta il senatore Antonio De Poli -. I due subemendamenti presentati riguardano proprio questo aspetto: il riconoscimento del percorso fatto come specializzandi e l’aspetto economico. Ci auguriamo che questa volta il Governo ci ascolti e finalmente lo Stato italiano riconosca il diritto di migliaia di medici». «La questione ora è ad appannaggio dei Tribunali, ma è corretto che il Parlamento si riappropri del suo ruolo. La soluzione transattiva, già proposta da diversi Ddl in maniera bipartisan e ora inserita in Manovra, consentirebbe ai medici penalizzati di veder riconosciuto il loro diritto – afferma il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella -. Ne gioverebbe anche lo Stato ed il Sistema Salute con un concreto risparmio di fondi che potrebbero essere reinvestiti proprio nella sanità pubblica, a vantaggio di operatori e pazienti. Abbiamo anche sensibilizzato Bruxelles sul tema, l’abbiamo portata all’attenzione del Parlamento europeo da cui è arrivato uno sprone al Governo a chiudere la vertenza. Questo sta per accadere ed è importante che ora i medici che non lo hanno ancora fatto formalizzino il ricorso per ottenere l’indennizzo». Per ottenere le informazioni ed il supporto legale, è possibile andare sul sito Consulcesi www.consulcesi.com oppure contattare il numero verde 800.122.777. 

Ecm medici verso la riforma, entra anche cannabis

Fnomceo, è una garanzia per la salute. Massimo Tortorella: «Il cambiamento non può prescindere dal contributo dei Provider: siano rappresentati nel gruppo di lavoro della Commissione Ecm» 

Il sistema per l’Educazione continua in Medicina (Ecm) va rivisto e serve una riforma, da scrivere entro un anno. Lo ha stabilito la Commissione nazionale per l’Ecm, di cui è presidente il ministro della Salute Speranza, a vent’anni dalla sua istituzione. Tra le novità, l’inserimento della formazione sull’utilizzo della cannabis terapeutica nella gestione del dolore e l’accreditamento dei percorsi multidisciplinari di sperimentazione clinica dei medicinali, nei quali sia data rilevanza alla medicina di genere e all’età pediatrica. Il sistema Ecm è previsto per consentire agli operatori sanitari di essere aggiornati sia in relazione ai risultati delle ricerche più recenti sulle diverse patologie, sulle nuove terapie, le innovazioni cliniche, che sugli scenari in Sanità aperti per esempio dall’intelligenza artificiale. La Commissione ha istituito un gruppo di lavoro per la revisione e la valorizzazione del sistema della formazione continua. La formazione continua dei professionisti della salute è “una garanzia per la salute del cittadino e per la qualità del sistema di cure” e “con l’istituzione di questo Gruppo di lavoro, la si vuol valorizzare”. Così Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), in merito all’istituzione di un gruppo di lavoro per la revisione del sistema della formazione continua in medicina. Istituito dalla Commissione nazionale per l’Educazione continua in Medicina, il Gruppo di lavoro scriverà le regole dell’aggiornamento per i prossimi anni. L’obiettivo è, spiega Anelli, “intercettare i fabbisogni di formazione di tutte le componenti delle professioni oggi esistenti: penso ai professori universitari e ai ricercatori, e delle nuove professioni. E adeguandola alle esigenze del Servizio sanitario nazionale, che deve fare i conti con i nuovi scenari legati, ad esempio, all’intelligenza artificiale, alle inedite frontiere della bioetica, alla cronicità e, non ultima, alla multidisciplinarietà e al lavoro in equipe”. “Il Gruppo di Lavoro nasce dal fatto che il sistema nazionale Ecm è ormai datato, quindi bisogna revisionarlo – continua il segretario della Fnomceo, Roberto Monaco -. Questo comporta che la multiprofessionalità, che già utilizziamo nel lavoro quotidiano, venga portata a sistema, includendo anche i nuovi Ordini istituiti con la Legge 3/2018”. 

«La riforma dell’ECM annunciata dalla Commissione Nazionale è una grande opportunità per il sistema salute italiano: ora sarà importante che questo processo sia orientato verso la qualità dei corsi, la Formazione a Distanza (FAD) e le straordinarie potenzialità dell’innovazione tecnologica. Sarà, inoltre, fondamentale che in questo processo anche i Provider partecipino attivamente al cambiamento». Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, realtà di riferimento per oltre 100mila medici e operatori sanitari, plaude al nuovo indirizzo dato all’aggiornamento continuo dal Ministro alla Salute Roberto Speranza, il Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli e condiviso da tutti gli Ordini. Una riforma, annunciata a ridosso dell’imminente scadenza del triennio formativo, e chiesta a gran voce per risolvere le palesi criticità del sistema, evidenziate dai dati, e penalizzanti in termini di sanzioni e difficoltà di trovare coperture assicurative. «La nostra esperienza diretta sul campo, il programma formativo che stiamo portando avanti da anni rispondendo alle esigenze della classe medico-sanitaria, conferma che quella intrapresa dalla Commissione Nazionale ECM è la strada giusta: il futuro di questo settore – commenta Tortorella – è corretto ricercarlo nella formazione di qualità, con la massima attenzione a fornire contenuti che arrivano dalle più recenti ricerche scientifiche nazionali e internazionali. Un ruolo fondamentale lo gioca inoltre la tecnologia, indispensabile per far continuare a crescere la Formazione a Distanza e per proporre un aggiornamento rispondente alle reali necessità dei professionisti. Sono proprio i medici che orientandosi tra i nostri 200 corsi manifestano la volontà di aggiornare le loro competenze con le modalità innovative di una e-learning che permetta di confrontarsi con il “Paziente virtuale” o simuli situazioni immersive grazie alla realtà aumentata». Consulcesi mette in evidenza anche gli aspetti economici della riforma. «Ci auguriamo che vengano destinate ancora maggiori risorse all’aggiornamento professionale, magari anche attraverso il Patto per la Salute, perché non dimentichiamo che questo comparto ha un indotto di oltre 100mila addetti. A tal proposito – afferma Tortorella – la riforma rischierebbe di essere monca se venisse meno il contributo dei Provider che andrebbero coinvolti nei tavoli di lavoro con una vera rappresentanza nella Commissione ECM». 

Ludopatia: 1,3 milioni di malati, come curarla?

Consulcesi Club e il dottor Stefano Lagona, psicologo e psicoterapeuta specializzato nel trattamento delle tossicodipendenze e delle nuove dipendenze, lanciano il corso ECM FAD “Ludopatia: strategie ed interventi per il trattamento”

La video-presentazione del corso: https://www.youtube.com/watch?v=3KVbCB9W2S4&feature=youtu.be

Un aumento del 6% rispetto all’anno precedente, per un volume totale di denaro giocato di 101,8 miliardi di euro. Solo 3 anni prima la cifra non superava gli 84,3 miliardi di euro. Sono questi gli ultimi dati disponibili in tema di gioco d’azzardo in Italia, diffusi dal “Libro Blu”, pubblicazione annuale che riporta i dati principali sul mercato del gioco d’azzardo legale in Italia. L’anno di riferimento è il 2017, ma secondo quanto anticipato di recente dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la raccolta dei giochi pubblici – ovvero il numero delle puntate registrate in Italia nel corso dell’anno – nel 2018 avrebbe raggiunto i 106,8 miliardi, in aumento di circa il 3% rispetto all’anno precedente. In sostanza, è come se ogni italiano scommettesse un totale di 1.780 euro all’anno. In Italia si stima un totale di circa 1,3 milioni di malati patologici ma di questi solo poco meno del 10% (circa 12mila) sono in cura.

Numeri imponenti dietro cui si celano tantissimi giocatori occasionali (o comunque semplici appassionati) ma anche un volume sempre più consistente di casi patologici. Le persone affette da ludopatia solitamente stabiliscono con il gioco un rapporto esclusivo e altamente coinvolgente.
L’elevato livello di eccitazione raggiunto li spinge a trascurare tutto ciò che li circonda: famiglia, affetti e lavoro, con pesanti ricadute non solo dal punto di vista economico. La ludopatia è insomma una piaga che non accenna a fermarsi, ed è per questo che il Decreto legge n.87 del 2018 ha introdotto numerose disposizioni di contrasto al gioco d’azzardo (tra le quali il divieto di qualsiasi forma di pubblicità) ed è allo studio un riordino complessivo del settore, volto a definire un quadro di regole chiare che tutelino maggiormente il giocatore.

Un fenomeno dilagante e sempre più preoccupante che – per arginarlo ed affrontarlo – necessita di continui aggiornamenti anche da parte del personale medico-sanitario. In questa direzione va il corso promosso da Consulcesi Club dal titolo “Ludopatia: strategie ed interventi per il trattamento” a cura del dottor Stefano Lagona, psicologo e psicoterapeuta specializzato nel trattamento delle tossicodipendenze e delle nuove dipendenze.

Il corso FAD (Formazione a Distanza), annunciato da un video
(https://www.youtube.com/watch?v=3KVbCB9W2S4&feature=youtu.be), intende descrivere la patologia da gioco d’azzardo, analizzando anzitutto lo scenario storico culturale italiano del problema ed affrontando successivamente gli aspetti clinico-epidemiologici del disturbo. Vengono inoltre forniti strumenti relativi all’assessment del paziente, necessari alla presa in carico e alla formulazione di un programma di intervento. Nei quattro moduli che compongono il corso vengono anche illustrate le principali strategie di trattamento, a carattere psicoterapico, funzionali al recupero del soggetto: la psicoterapia cognitivo comportamentale, la psicoterapia sistemico relazionale, la psicoterapia psicoanalitica. Nell’ultima parte vengono descritti gli approcci complementari alla psicoterapia: i gruppi di auto-mutuo aiuto per giocatori e la formazione/informazione a carattere matematico statistico. Il tutto attraverso una modalità di aggiornamento che riesce a coniugare il rigore scientifico del materiale didattico con i tempi frenetici e il carico di lavoro tipici della professione.

Da questo punto di vista la Formazione a Distanza rappresenta la modalità più efficace per non farsi trovare impreparati con l’imminente scadenza del triennio formativo obbligatorio: in particolare, negli anni il catalogo FAD Consulcesi si è ampliato grazie ai Film Formazione, per un nuovo modello di edutainment, ad una collana di e-book con una serie di titoli d’interesse anche per i pazienti. È allo studio inoltre l’applicazione della tecnologia Blockchain all’intero percorso formativo, in modo da renderlo certificato e trasparente.

Ufficio stampa 347.2207091 – 06.45209801

Fake News Sconfitte per sempre: Consulcesi Tech lancia “Survey Chain”

L’hi-tech company specializzata in Blockchain e cybersecurity ha presentato a Dubai “Survey Chain”.
Il primo sondaggio basato sulla Blockchain dimostra che questa tecnologia avrà un impatto non soltanto in campo finanziario ma anche in quello sanitario

Durante il summit annunciata la partnership con DigitalBliz, società di servizi finanziari innovativi basati sulla Blockchain

Migliaia di esperti dei settori della blockchain e del fintech hanno assistito con curiosità ed entusiasmo alla presentazione del progetto “Survey Chain”, primo esempio di sondaggio condotto a livello mondiale attraverso l’applicazione della catena dei blocchi, una tecnologia capace di porre fine all’era delle rilevazioni “fake” che negli ultimi anni hanno messo in discussione la credibilità dei sondaggi.
Il progetto, messo a punto da Consulcesi Tech, azienda leader negli ambiti della blockchain e della cybersecurity, ha sorpreso i partecipanti della seconda edizione del “Future Blockchain Summit” di Dubai, la fiera più grande a livello globale in tema di tecnologia finanziaria. A questo link i risultati della rilevazione, secondo la quale la catena dei blocchi è destinata ad avere un impatto significativo soprattutto nei settori finanziario e sanitario: https://www.surveychain.tech/Home/Charts


Gli ospiti del summit – provenienti da tutto il mondo – hanno avuto modo di scoprire che, con un semplice smartphone, è possibile certificare i sondaggi attraverso l’individuazione delle fasi rilevanti. Trasparente e rivoluzionario il meccanismo che è alla base del processo. La rete pubblica Blockchain ethereum, sicura e immutabile, garantisce l’archiviazione delle risposte in spazi di Storage in Cloud con una firma univoca che viene trascritta su Blockchain rendendo i risultati inalterabili, con data certa e verificabili in qualsiasi momento. In questo modo è possibile conoscere non soltanto i campioni di voto sui quali è stata svolta l’indagine statistica ma anche l’intera filiera di distribuzione, consentendo ai media di usufruire di una divulgazione certificata e trasparente. Un modello già sperimentato in real time in Italia e che ha
conquistato anche gli ospiti della città riconosciuta da tutti come primo grande esempio di Smart City.
In questi giorni tutto il mondo guarda all’Europa con il fiato sospeso per conoscere l’esito delle trattative in corso per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Proprio il referendum sulla Brexit rappresenta il caso d’uso ideale per spiegare i vantaggi offerti dalla “Survey Chain”, che se fosse stata applicata al momento del voto avrebbe svelato in anticipo la volontà degli elettori che nel giugno 2016 optarono per il ‘leave’ piuttosto che per il ‘remain’ pronosticato dalla quasi totalità dei sondaggisti.
«È un nuovo paradigma tecnologico – spiega Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Tech, – destinato a migliorare sensibilmente la qualità del dibattito politico. Nell’epoca del web ormai fake news, post truth ed hate speech rappresentano distorsioni considerate socialmente pericolose ma praticamente inevitabili.

Invece con la blockchain è possibile compiere un ulteriore passo avanti nella democratizzazione dell’informazione grazie a sondaggi certi e immutabili che – ha proseguito – restituiscono fiducia al cittadino-elettore».
Tortorella rivela che «a margine dell’intervento numerosi partecipanti si sono congratulati per il potenziale dirompente della “Survey Chain”, chiedendo ulteriori informazioni riguardo ai numerosi campi di applicazione del progetto. Un interesse diffuso che – conclude – conferma la nostra convinzione: la blockchain è qui per rimanere».
Nel corso dell’evento è stata ufficializzata la partnership tra Consulcesi Tech e DigitalBliz, Società con sede a Londra e leader nel segmento Fin Tech, con controllate a Dubai e Lugano.
DigitalBliz produce e commercializza un prodotto Fin-Tech unico, basato sulla tecnologia blockchain: DigitalBliz Deep4, dedicato ai Professional Traders, che offre la più ampia gamma disponibile sul mercato di informazioni sull’andamento delle Crypto-Currencies e dei Security Tokens, incrociati sui principali Exchanges a livello mondiale.
DigitalBliz deep4C, destinato all’utilizzo retail e disponibile gratuitamente su Apple Store e Google Play.
Il prodotto finale è uno strumento sicuro e affidabile, spinto da un capillare sistema di Data Gathering, che raccoglie informazioni aggiornate ogni 15 secondi, elaborate con un sistema di algoritmi proprietario

Maratona di Roma: #salutextutti Al via la campagna social per le periferie di Roma

Consulcesi Onlus dà il via alla raccolta fondi per sostenere l’Unità Mobile “Salute e Inclusione” che offre assistenza sanitaria nelle periferie più svantaggiate di Roma.

Gara di solidarietà anche tra i dipendenti e i manager di Consulcesi, che parteciperanno alla Stracittadina per vincere la sfida contro l’indifferenza di chi vive ai margini

Di corsa per le periferie di Roma più svantaggiate, dove anche l’assistenza sanitaria può essere una sfida per chi vive ai margini. È l’obiettivo della campagna social #SalutexTutti lanciata da Consulcesi Onlus in occasione della Stracittadina di Roma, per sostenere l’Unità Mobile “Salute e Inclusione” che offre assistenza sanitaria e orientamento ai servizi socio-assistenziali alle persone svantaggiate nelle periferie di Roma.
Consulcesi Onlus ha predisposto un’apposita raccolta fondi, attiva sulla Rete del Dono (https://www.retedeldono.it/progetti/consulcesi-onlus/unita-mobile-sanita-di-frontiera) che ha già raccolto oltre 11mila euro e si pone come primo obiettivo di raggiungere quota 50mila. Inoltre, i manager e i dipendenti del Gruppo Consulcesi hanno dato il via a una vera e propria gara di solidarietà, prestando il volto per la campagna social #SalutexTutti attraverso testimonianze foto e video e partecipando in prima persona alla Stracittadina. Il loro percorso verrà tracciato tramite tecnologia Blockchain grazie all’app RunOnChain in modo da poter confrontare i rispettivi tempi e decretare il miglior runner. La stessa tecnologia verrà utilizzata per certificare l’assoluta trasparenza nell’impiego delle donazioni raccolte.
L’obiettivo è innanzitutto quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di migliorare il livello di salute e benessere psico-fisico nelle periferie: per questo l’Unità Mobile “Salute e Inclusione”, in
partenariato con ASL Roma 1, Policlinico Umberto I e Centro Nazionale per la Salute Globale, offre assistenza ai più deboli grazie ad un’equipe formata da un medico e due mediatori interculturali.
L’iniziativa fa parte del progetto “Sanità di Frontiera” che ha ricevuto il sostegno da parte anche della Santa Sede mediante l’Obolo di San Pietro, e di cui l’ideatore e presidente di Consulcesi Onlus, Massimo Tortorella, ha avuto modo di parlare direttamente con Papa Francesco.
«Ad oggi nel nostro Paese la salute non è uguale per tutti – spiega Massimo Tortorella – per questo è necessario promuovere un programma di azioni concrete per il contrasto alle diseguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, con particolare riferimento alle zone più periferiche delle grandi città. Ringrazio, quindi, i dipendenti e i manager del Gruppo Consulcesi per aver dedicato il loro tempo e le loro energie a questa iniziativa, trasformando una semplice corsa in una vera e propria gara di solidarietà».

Responsabilità sanitaria: interviene la Cassazione con il progetto sanità

In due recenti ordinanze la Terza Sezione della Corte Suprema ha stabilito che le questioni in materia di responsabilità sanitaria debbano avere una trattazione unitaria in apposite udienze Il network legale Consulcesi & Partners plaude all’iniziativa: «Passo fondamentale per la tutela di tutti gli operatori della sanità, i dipendenti pubblici non sempre possono contare sulla tutela legale delle strutture»

Le evoluzioni normative intervenute negli ultimi anni nell’ambito della responsabilità sanitaria hanno delineato un quadro frammentato e soggetto a interpretazioni giurisprudenziali talvolta contraddittorie. Da
ciò nasce la necessità di discutere le controversie legali sull’argomento in apposite udienze dedicate, con una conseguente semplificazione dell’iter, riduzione dei tempi di risoluzione, e una maggiore tutela di tutte le parti in causa. La Terza Sezione della Corte di Cassazione attraverso due recenti ordinanze, la 6426 ed in particolare la 6418 dello scorso 5 marzo, ha avviato quello che viene definito il “Progetto Sanità”. In sostanza, da quanto si evince da tali pronunce, la Cassazione ha stabilito che tutte le questioni che rivestono una particolare importanza e/o criticità in relazione alle più controverse tematiche in materia di responsabilità sanitaria, compresa la definizione dei criteri applicativi delle normative (dalla legge Balduzzi alla Gelli) recentemente intervenute, debbano avere una trattazione unitaria affinché i principi di diritto enunciati risultino coerenti e costanti nel tempo.
Una soluzione che punta a fornire delle linee guida chiare (che siano di ausilio per la magistratura ordinaria) e a mettere ordine nel complesso contenzioso tra medici e pazienti che ogni anno porta a 35mila nuove cause.

Il “Progetto Sanità” inoltre può servire anche da deterrente per eventuali liti temerarie o più generale per quelle controversie che vengono avviate proprio perché vi sono dubbi e incertezze interpretative che lasciano spazio a diverse soluzioni.
L’iniziativa della Terza Sezione della Corte di Cassazione ha raccolto il plauso di Consulcesi & Partners, il network legale che ad inizio febbraio ha proposto l’istituzione dell’Arbitrato della Salute. «Apprezziamo la
sensibilità mostrata dalla Corte rispetto alle tematiche della responsabilità sanitaria e il Progetto Sanità costituisce un passo molto importante per fare chiarezza in un coacervo di enunciati normativi che, soprattutto di recente, hanno acceso dispute dottrinali davvero complesse. Questa chiarezza – afferma Consulcesi & Partners – costituisce un momento fondamentale per la tutela della categoria dei medici e di tutti gli operatori sanitari che da anni difendiamo e che, come dimostrano le statistiche, molto spesso vengono coinvolti in processi lunghi e dispendiosi, in cui l’interpretazione “creativa” e i vuoti normativi sono all’ordine del giorno. In particolare, i dipendenti pubblici non sempre possono contare sulla tutela legale da parte delle
strutture presso le quali lavorano».
«Ad esempio, al momento nonostante a nostro avviso sia chiaro che, nell’ambito dei procedimenti civili, la legge Gelli non possa essere applicata retroattivamente ai fatti avvenuti prima della sua entrata in vigore, vi sono diverse pronunce che hanno ritenuto il contrario. È ben vero – proseguono i legali di Consulcesi & Partners -, che si tratta di pronunce di merito ed in alcuni casi rimaste ancora isolate, ma questo la dice lunga sulle difficoltà che le parti di un procedimento di responsabilità sanitaria si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro, in attesa delle auspicate “linee guida” che, con questa iniziativa, il Supremo Collegio vorrà dare al mondo di noi operatori del settore».