Test vicino a casa, più posti, le date: ecco tutte le novità. Iscrizioni online dall’1 al 23 luglio. Le prove si svolgeranno in presenza nelle università: 60 domande a scelta multipla in 100 minuti. Consulcesi: ogni anno 18mila ricorsi per irregolarità
1.500 posti in più
Medicina, si parte. Da domani, 1 luglio, e fino alle ore 15 del 23 luglio, i candidati (circa 70mila ogni anno) si porranno iscrivere alla prova di ammissione che si svolgerà il 3 settembre in tutta Italia (con date diverse per le università private). Dovrebbero essere 13.072 i posti disponibili per l’anno accademico 2020/21: non i 13.500 annunciati dal ministro gaetano Manfredi, ma 1.500 più dello scorso anno. Nel 2019 i posti disponibili per Medicina erano 11.568 per gli studenti comunitari e non residenti in Italia: 1789 più del 2018, in cui i posti disponibili erano soltanto 9.779.
La prova vicino a casa
L’emergenza coronavirus ha fatto slittare la data del test, inizialmente prevista l’1 settembre e ha introdotto un’importante novità per i candidati: quest’anno la sede di svolgimento della prova d’ingresso non sarà la prima preferenza indicata dalle future matricole, ma l’ateneo a loro più vicino: «Al fine di garantire l’applicazione delle disposizioni di natura emergenziale nonché di limitare gli spostamenti nell’ambito del territorio nazionale e regionale, ciascun candidato, a prescindere dalla sede indicata come prima preferenza di assegnazione, sostiene la prova presso la/e sede/i dell’ateneo/degli atenei disponibili nella propria provincia di residenza o, se non disponibili, nella provincia limitrofa rispetto a quella di residenza», si legge infatti nell’allegato al decreto ministeriale del 16 giugno che indica modalità e contenuti delle prove.
Come ci si iscrive
Le iscrizioni si fanno esclusivamente online attraverso il portale Universitaly (www.universitaly.it), dall’1 luglio fino alle ore 15 del 23 luglio 2020. A disposizione dei candidati, un test psicoattitudinale, a carattere facoltativo, che si può effettuare al momento dell’iscrizione; oltre a una simulazione che contiene domande che esplorano il profilo di personalità, l’orientamento accademico e l’orientamento professionale dei candidati; sessanta quesiti a risposta multipla estrapolati dalle prove effettuate negli anni precedenti. Per perfezionare l’iscrizione è necessario pagare il contributo per la partecipazione al test secondo le procedure indicate dall’università in cui il candidato sostiene la prova. Le procedure devono in ogni caso concludersi entro il 29 luglio 2020.
Il test
La prova si terrà il 3 settembre alle ore 12 (l’1 settembre si svolgerà il test per Veterinaria); tempo a disposizione, 100 minuti. In totale ci saranno 60 quesiti, (qui i programmi relativi ai quesiti delle prove di ammissione) così suddivisi: dodici quesiti di cultura generale; dieci di ragionamento logico; diciotto di biologia; dodici di chimica; otto di fisica e matematica. Le risposte saranno così valutate: 1,5 punti per ogni risposta esatta; meno 0,4 punti per ogni risposta sbagliata; 0 punti per ogni risposta non data. Una volta concluso il test gli studenti, dovranno aspettare qualche settimana prima di conoscere la graduatoria nazionale per merito. La data per il test di accesso alle professioni sanitarie è l’8 settembre. Per il corso di Medicina in lingua inglese, il 10 settembre.
Le sedi
All’atto dell’iscrizione alla prova, il candidato deve contestualmente indicare, in ordine di preferenza, le sedi per cui intende concorrere. Tali preferenze sono irrevocabili e non integrabili dopo le ore 15 del 23 luglio. Farà fede in ogni caso l’ultima conferma espressa dal candidato entro tale termine. «Per prima preferenza utile – precisa il ministero – si intende, nell’ordine delle preferenze indicate, l’opzione migliore relativa alla sede e al corso in cui il candidato, in base al punteggio ottenuto e al numero dei posti disponibili, risulta immatricolabile».
Il test tutela
Il test, dunque, rimane, e non è una sorpresa. Anche se il ministro Manfredi ha affermato che l’indirizzo del ministero è quello di «ridurre al minimo i test di accesso». L’edizione 2020 muove comunque verso una maggiore flessibilità, con un aumento dei posti disponibili, la possibilità di svolgerli in sedi vicine a casa: «Ci saranno più sedi universitarie dove fare il concorso e ognuno potrà farlo nella provincia in cui risiede», ha annunciato il ministro. «Il test – ha aggiunto – è un modo anche per tutelare i ragazzi che potranno fare tutto seguiti bene. Altrimenti creiamo un grande ammasso di persone senza un servizio formativo di qualità». Ma ha anche auspicato che in futuro ci sia anche la possibilità di farli online.
Le università private
Al test medicina ministeriale che si tiene lo stesso giorno in tutta Italia, si aggiungono le prove d’ingresso delle università private, come la Cattolica o il Campus Bio-Medico. Le date, la graduatoria e le modalità di accesso, in questo caso, vengono stabilite autonomamente dalle singole facoltà. Ecco le date dei principali atenei privati: Humanitas, 14 febbraio; medicina in inglese alla Cattolica, 28 maggio; medicina in italiano alla Cattolica, 29 e 30 luglio; San Raffaele, dal 24 al 31 agosto; medicina Unicamillus, 1 febbraio; Campus Bio-Medico, 31 luglio
Punteggi e graduatoria
I risultati dei test verranno pubblicati sul sito www.universitaly.it, sul quale verrà indicato il punteggio ottenuto dai candidati secondo il codice etichetta. La data di pubblicazione dei punteggi sarà il 15 settembre per Veterinaria e il 17 settembre per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria. Il 25 settembre, sulla propria pagina riservata del portale Universitaly, i candidati potranno prendere visione del proprio elaborato, del proprio punteggio e della propria scheda anagrafica. Il 29 settembre verrà pubblicata, nell’area riservata agli studenti del portale Universitaly, la graduatoria nazionale di merito nominativa.
18mila ricorsi
Contro la decisione del ministro di aumentare di 1.500 i posti disponibili a Medicina i medici promettono battaglia: la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) ritiene la cifra troppo alta e lancia l’allarme dell’«imbuto formativo». «Va tenuto conto della presenza di almeno 22mila medici già laureati e abilitati a fronte di undicimila posti nel post lauream», dice Massimo Tortorella, presidente Consulcesi, il network che tutela i medici, che nell’ultima edizione dei test, ha gestito decine di migliaia di richieste da parte di studenti che hanno chiesto l’immatricolazione a Medicina attraverso i ricorsi. Secondo i dati di Consulcesi, ogni anno sono 18mila i ricorsi per irregolarità ai test d’accesso a Medicina: il 43% delle anomalie riguarda suggerimenti e movimenti sospetti durante la prova, persone che potevano uscire liberamente, membri della commissione che parlavano con i candidati, plichi manomessi, favoritismi. «E la situazione è diffusa in tutto il Paese con 27 atenei interessati da irregolarità su un totale di 41 atenei», dice Tortorella.